“Con l’Assemblea regionale del 15 giugno inizia il percorso congressuale del Partito democratico del Friuli Venezia Giulia, che si concluderà a metà novembre con le primarie, aperte ad iscritti ed elettori, e l’elezione del nuovo Segretario regionale e della nuova Assemblea”. E’ lo schema che il segretario regionale Salvatore Spitaleri ha illustrato stasera a Udine all’assemblea del partito, dopo che il presidente Franco Codega ha richiesto l’attenzione dei convenuti per commemorare la figura di Ettore Romoli, il presidente del Consiglio regionale da poco scomparso.
Spitaleri ha spiegato che “le fasi congressuali sono tre”, e che “la prima fase, preparatoria al Congresso, si svolgerà nei mesi di giugno, luglio e agosto, approfittando anche delle occasioni fornite dalle Feste dell’Unità. Ci saranno incontri ed iniziative aperte a iscritti ed elettori sui temi di carattere politico di maggior interesse regionale e nazionale per la costruzione di un centrosinistra alternativo in regione e a Roma”.
“Nei mesi di settembre e ottobre – ha continuato Spitaleri – dopo la presentazione delle candidature si svolgerà una fase di confronto sui documenti programmatici all’interno dei Circoli del partito. Si terrà inoltre l’elezione degli organismi territoriali: verranno in particolare rinnovati i Segretari dei coordinamenti territoriali di Gorizia, Pordenone e Udine e quello della città di Udine”.
“Si entra nel vivo del congresso – ha precisato Spitaleri – da metà di ottobre in poi, quando partirà la fase più prettamente pubblica della competizione, animata dagli incontri e dalle iniziative dei candidati alla Segreteria regionale, in preparazione del voto per le elezioni primarie, che si terranno l’11 novembre”.
Alla carica di Segretario regionale possono competere gli iscritti al PD, mentre il Segretario sarà scelto da tutti i cittadini che si dichiareranno elettori nel PD nei circa duecento gazebo e sedi che verranno allestiti per l’11 novembre. A sovraintendere tutte le fasi, garantire piena partecipazione e correttezza, sarà una Commissione Congressuale di nove “Saggi” che verrà insediata già nella prossima settimana.
Entro fine luglio ci si attende che venga definito il percorso nazionale, e quindi non si esclude che entro la fine dell’anno possa venire celebrato anche il Congresso nazionale per l’elezione del Segretario nazionale.
Il segretario regionale ha dato lettura dei nominativi dei membri della Commissione dei Saggi: Barbara Bertoia (Valvasone di Arcene), Salvatore Dore (Trieste), Franco Lenarduzzi (Ruda), Gabriella Passantino (Fogliano Redipuglia), Claudio Pedrotti (Pordenone), Adele Pino (Trieste), Angiola Restaino (Gorizia), Mariagrazia Santoro (Udine), Renzo Travanut (Udine).
“Mai come adesso c’è bisogno di un congresso regionale coraggioso, aperto e franco”, ha detto il segretario regionale Spitaleri, intervenendo oggi a Udine durante i lavori dell’assemblea regionale del partito. “Serve un congresso – ha spiegato – che abbia radici e ali, che sappia ordinare ciò che sta dentro e dialogare con chi sta fuori, che riconosca il contributo degli iscritti e tracci una alternativa ai governi regionale e nazionale, ricercando alleanze sperimentate e costruendo schemi nuovi”.
“E abbiamo bisogno di un partito che sia intransigente sui valori e – ha aggiunto Spitaleri – aperto alle progettualità, che sappia fare tesoro delle cose buone fatte e degli errori commessi, che sappia ascoltare prima di parlare, che sappia confrontarsi con le paure e le insicurezze del nostro tempo ma non le insegua, che non abbia paura di dire le parole che oggi sembrano messe all’indice dai ripetitori dell’opinione pubblica: solidarietà, giustizia, pace, accoglienza, Europa, sviluppo, democrazia, cultura, ambiente, autonomia, sussidiarietà, eguaglianza”.
“Nel nostro congresso ci giochiamo molto più di noi stessi e – ha sottolineato il segretario – della nostra esistenza come partito. E’ affidata alla nostra responsabilità la permanenza e il peso specifico di valori fondanti della comunità regionale e nazionale. Di questo dobbiamo essere ben consapevoli, sta già accadendo altrove: abbattuto il Pd non ci sarà argine al dilagare delle parole d’ordine, alla confusione tra fazione e istituzione, in definitiva – ha concluso – all’ingrigirsi della democrazia”.