“I collegi disegnati dalla commissione tecnica rappresentano un punto di equilibrio fra diverse esigenze. Siamo tutti d’accordo sul fatto che non ci sono ragioni particolari per mutamenti radicali”. Lo afferma la segretaria regionale del Pd Fvg Antonella Grim (nella foto) al termine della riunione odierna sui collegi elettorali, cui hanno partecipato il presidente dell’Assemblea regionale del Pd Salvatore Spitaleri e i parlamentari democratici del Fvg.
Secondo Grim “la commissione tecnica che ha definito i collegi elettorali ha lavorato mantenendosi entro i limiti delineati dall’Italicum, secondo cui in Friuli Venezia Giulia con poco più di un milione e 200 mila abitanti vi possono essere due collegi, con popolazione minima di 487.594 abitanti e massima di 731.391”.
“A fronte di questo dato matematico – evidenzia Grim – la proposta della commissione ha rispettato la contiguità territoriale e il riconoscimento di una delle ragioni della nostra Specialità, cioè la presenza della minoranza linguistica slovena. Questo è uno dei principi che ha sempre guidato l’azione politica del nostro partito e infatti è stato inserito in legge grazie a un emendamento dei nostri senatori”.
“Riteniamo che il punto di equilibrio raggiunto sia buono e che tenga conto dei principi di contiguità territoriale, di numero minimo e massimo di abitanti e di tutela della minoranza linguistica nazionale slovena. L’attenzione dei nostri parlamentari sul tema è stata e rimarrà massima”.
Viene, quindi, privilegiata la rappresentanza della comunità slovena, rispetto alla coerenza di quella friulana, visto che una quarantina di comuni friulani voteranno nel collegio di Trieste. Eppure, in un’altra regione a statuto autonomo, ovvero il Trentino Alto Adige, l’Italicum deroga alla regola e individua 8 collegi, proprio per garantire la rappresentanza delle identità locali.