Il Ministero dell’Interno ha risposto all’interrogazione presentata prima dell’estate dai deputati di Forza Italia Pettarin e Novelli. “Continueremo a dare battaglia affinché il governo recepisca l’urgenza di ampliare l’organico dei Vigili del fuoco e il numero di presidi sul territorio”. “È inaccettabile che il governo rimanga sordo alle richieste di maggiore sicurezza che arrivano dal territorio”. Il deputato di Forza Italia Guido Germano Pettarin si dichiara totalmente insoddisfatto dai contenuti della lettera del Ministero dell’Interno, firmata dal Sottosegretario di Stato Stefano Candiani, in risposta all’interrogazione con cui, insieme al collega Roberto Novelli, aveva portato all’attenzione dell’esecutivo la carenza di organico presso i presidi dei Vigili del fuoco della ex provincia di Gorizia, e in particolare quella del presidio di Grado, caratterizzata quest’ultima da una particolare urgenza in seguito al drammatico incendio sviluppatosi nell’isola nella notte tra il 12 e 13 maggio, che provocò la morte di due persone.
“Siamo convinti che solamente attraverso un capillare presidio del territorio sia possibile evitare queste tragedie, ma evidentemente il governo non la pensa nello stesso modo. Nella risposta che ho ricevuto dal sottosegretario Candiani, anzi, si afferma che la presenza di un presidio a Grado non avrebbe consentito con certezza di sottrarre alla morte le due persone perite nell’incendio. Ritengo sia assolutamente fuori luogo cercare certezze dove queste non possono essere trovate, ma ritengo altresì che ragionare in questi termini quando sul piatto c’è la sicurezza dei nostri cittadini sia terribilmente rischioso. Grado, i suoi cittadini e i suoi turisti hanno bisogno di un presidio fisso dei Vigili del fuoco tutto l’anno, o come minimo in tutto l’arco della stagione estiva e non soltanto in agosto come avvenuto quest’anno. Incidenti e disgrazie che purtroppo abbiamo già vissuto possono ripetersi in qualsiasi istante e non possiamo permetterci il lusso di sottovalutare questo rischio. Inoltre, va considerato che in assenza di un presidio fisso sull’isola, ogni intervento deve coinvolgere il personale di Monfalcone, che così si vede ridotto in forze per operare nella propria città di prima competenza. Un bruttissimo effetto domino che si traduce in un imperdonabile carenza di sicurezza verso i nostri cittadini”.
Nella risposta all’interrogazione dell’Onorevole Pettarin, inoltre, il ministero ricapitola il deficit di personale che interessa i Vigili del fuoco del Friuli Venezia Giulia, dove “a fronte di una dotazione teorica pari a 853 unità (capi reparto, capi squadra e vigili), si registra una presenza effettiva pari a 782 unità con una carenza del 8,32%, superiore a quella nazionale che, nelle predette qualifiche, è pari complessivamente al 4,80%”. Nello specifico, come si apprende sempre dal testo firmato dal sottosegretario Candiani, nel territorio dell’ex provincia di Gorizia la dotazione organica teoria corrisponde a 206 unità, di cui 20 capi reparto, 50 capi squadra e 136 vigili del fuoco. In particolare, per il profilo di vigile del fuoco si riscontra una carenza del 9,56% contro il dato nazionale fermo allo 0,3%. “Sono in attesa, insieme al collega Roberto Novelli, di conoscere la posizione del governo anche sulla presenza dei Vigili del fuoco a Lignano, dove la situazione è in tutto e per tutto simile a Grado. Non ci aspettiamo risposte diverse da quella che abbiamo ricevuto su Grado. Ritorneremo alla carica per richiamare il governo al buonsenso e per invocare una maggiore attenzione nei confronti della sicurezza dei cittadini”.