«Le dichiarazioni di Serracchiani e altri esponenti della sua parte politica a favore dell’abolizione del reato di clandestinità creano aspettative devastanti in un momento in cui una nuova ondata di irregolari sarebbe insopportabile per la nostra regione, alla luce della crisi economica che avanza con quasi 900 imprese che hanno cessato l’attività solo nel primo trimestre del 2013.
Per quanto riguarda lo “ius soli”, mi sembrano sufficienti le parole del presidente del Senato Pietro Grasso: “Il rischio è di vedere una gran quantità di donne venire in Italia a partorire solo per dare la cittadinanza ai propri figli”».
Questa la replica di Mario Pittoni, capogruppo uscente della Lega Nord in commissione Cultura del Senato, alla presidente della Regione Debora Serracchiani che, intervenendo a San Vito al Tagliamento, ha chiesto l’aggiornamento delle leggi in vigore secondo criteri che favoriscano l’integrazione e riconoscano la cittadinanza italiana ai minorenni nati in Italia da genitori stranieri.
«La disoccupazione – aggiunge Pittoni – è a livelli record. Nel nostro Paese l’anno scorso più di un milione di persone hanno perso il lavoro e quasi 80 mila italiani sono emigrati all’estero, soprattutto giovani. Gli stranieri vengono a fare lavori che i friulani disdegnano? L’attuale situazione ha praticamente eliminato le attività rifiutate dai disoccupati autoctoni, salvo quelle ai limiti della legalità. In Italia abbiamo quattro milioni di disoccupati, di cui 600 mila stranieri. Le forze dell’ordine fanno il loro dovere. Tanti clandestini vengono identificati e fermati. Ma tornano presto in libertà. E siccome procurarsi da vivere non è facile, crescono in maniera esponenziale furti e rapine: l’85% porta la firma di irregolari. Invece che abolire il reato di clandestinità, va resa efficace e celere l’espulsione. Oggi da noi basta un cavillo, un atto di autolesionismo e l’espulsione salta. Addirittura è sufficiente annunciare l’intenzione di fare ricorso e l’iter si ferma. La soluzione passa per l’identificazione certa dell’immigrato attraverso la rilevazione delle impronte digitali. Proprio come succede a tutti gli stranieri negli Stati Uniti, dove peraltro non risulta che qualcuno si lamenti. Inoltre – conclude Pittoni – va rivisto il rilascio dei visti per lavoro stagionale, turistico, affari o studio, mezzo ideale d’ingresso e permanenza in Italia oltre i limiti».