Per un punto Martin perse la cappa. E per una firma Ferdinando Polegato rischia di non partecipare alla corsa a sindaco di Pordenone. La commissione elettorale del Comune ha convalidato solo 199 firme a sostegno della lista ‘Rebalton’, che per essere ammessa necessitava di 200 sottoscrizioni. A compromettere tutto, l’annullamento di alcune firme raccolte, per irregolarità o per doppie sottoscrizioni, ovvero persone che hanno apposto il loro nome per due liste differenti. Una vera beffa per Polegato, reduce dalla polemiche sugli insulti ai vertici dello Stato e agli omosessuali rilasciata alla trasmissione radiofonica ‘La Zanzara’. Polegato, noto per le imitazioni del duce nel suo ristorante di Sequals, però, non ci sta.
“Sto preparando il ricorso con l’avvocato, perché le firme di quei doppi sottoscrittori le ho raccolte prima io e ci sono le date e i timbri a testimoniarlo. Il Comune ha sempre detto che erano valide quelle raccolte prima, invece secondo la commissione vale l’ordine di presentazione delle liste. Mi pare una contraddizione, si mettano d’accordo. Io non mollo”. Sulla vicenda, la parola fine deve ancora essere scritta.
Inatnto, arrivano altri guai. L’artista Lorenzo Mattotti, che ha disegnato il Mangiafuoco utilizzato da Polegato per il suo manifesto elettorale, annuncia una battaglia legale. “Sono venuto a conoscenza dell’utilizzo di questa mia illustrazione del Pinocchio per fini politici a me estranei – scrive l’artista su Facebook -. Tengo a precisare che non ho concesso alcun diritto per l’uso di questa immagine, e che mi dissocio dal messaggio e dalla parte politica che se n’è appropriata. Provvederò ad intraprendere un’azione legale contro queste persone”. Insomma, la discesa in campo di poleato si sta trasformando in un incubo.