C’è chi si è abbandonato alla crisi di pianto e chi ha preferito l’uscita di scena in grande stile, chi ha puntato i piedi, chi ha alzato bandiera bianca, pur con l’amaro in bocca e chi se n’è andato sbattendo la porta.
Il caos liste lascia sul terreno, anche in Friuli Venezia Giulia, lacrime, polemiche, scontento e sconforto. Tra colpi di scena e colpi di grazia, che non hanno risparmiato nemmeno i big da tempo convinti di avere un sicuro posto al sole, sono 233 gli aspiranti parlamentari in corsa per uno dei 20 seggi – 13 alla Camera e 7 al Senato – che le elezioni politiche del 4 marzo mettono in palio per il Friuli Venezia Giulia. Alle 20 di lunedì erano 22 le liste depositate in Corte d’Appello a Trieste per la corsa alla Camera, 19 per il Senato.
E accelera nuovamente questa infinita campagna elettorale, che nella nostra regione proseguirà fino a fine aprile e che certamente riserverà tante altre sorprese e farà altre vittime, soprattutto dal 5 marzo. In Friuli Venezia Giulia i partiti hanno calato più di qualche asso, da una parte e dall’altra. I sondaggi danno al momento in vantaggio il centrodestra, con uno scarto tra il 5 e il 10 per cento sul centrosinistra. Riuscirà la triade Cerno-Serracchiani-Illy a ribaltare le previsioni della vigilia?
E a proposito di big. Tra i protagonisti di questa battaglia c’è il capogruppo del Pd, Ettore Rosato, firmatario della legge elettorale che porta il suo nome. Tra le sfide più aperte e interessanti c’è quella tra due ex presidenti del Friuli Venezia Giulia: Debora Seracchiani per il partito democratico e Renzo Tondo per Noi con l’Italia. Lui cercherà la rivincita dopo la sconfitta, contro di lei, rimediata alle regionali del 2013.
A proposito di ex. Capolista al Senato per il Pd sarà il già condirettore di Repubblica, Tommaso Cerno, la cui discesa in campo, decisa a liste quasi chiuse, ha penalizzato il presidente del consiglio regionale Franco Iacop, che correrà senza il paracadute del posto sicuro. All’uninominale di Trieste, per il Senato, scende in campo per il Pd l’imprenditore, ex presidente della regione ed ex sindaco del capoluogo giuliano Riccardo Illy. Se la vedrà con la forzista Laura Stabile, medico in prima linea negli attacchi alla riforma sanitaria regionale.
Tra i colpi di scena c’è anche l’esclusione dai giochi, all’ultimo momento, in seno di Forza Italia, del vicecoordinatore regionale Massimo Blasoni e del sindaco di Cividale Stefano Balloch. A sorpresa è stato candidato Franco Dal Mas.
Fra gli esponenti di peso ci sono Massimiliano Fedriga, capogruppo Lega alla Camera, capolista al proporzionale come la deputata uscente di Forza Italia, Sandra Savino, presente anche all’uninominale nel Medio e Alto Friuli. Il M5S candida come capilista Sabrina De Carlo e Stefano Patuanelli, rispettivamente a Camera e Senato. All’uninominale di Trieste ci sarà Vincenzo Zoccano, presidente del Forum italiano sulla disabilità.
Fra gli altri candidati ci sono per il Pd l’europarlamentare Isabella De Monte e l’onorevole Paolo Coppola. La ministra Beatrice Lorenzin per Civica popolare, Mario Pittoni per la Lega, Luca Ciriani e Walter Rizzetto per Fratelli d’Italia, Anna Falcone e Carlo Pegorer per Liberi e uguali.