“Non c’è dubbio che vada fatta chiarezza. Ma per quanto riguarda il porto di Trieste l’opera di schedatura fatta dai cinesi è tempo perso, perché qui c’è una controparte pubblica con le idee molto chiare da parecchio tempo, non banchine da comprare, come continua a ripetere qualche personaggio nostrano”. Lo afferma la presidente della commissione Lavoro della Camera Debora Serracchiani, a proposito di un archivio con i dati di 2,5 milioni di persone straniere, di cui 4544 italiane anche relative al porto di Trieste, in mano all’azienda cinese Zhenhua.
Per Serracchiani “bisogna capire in che modo sono stati raccolti quei dati, con quale criterio e per quale fine. Perché l’espansionismo economico e politico della Cina è un dato di fatto, da affrontare senza isterismi ma certo da non subire come se fossimo davanti a una colonizzazione inevitabile”.