Con i sì della maggioranza (Pd e Cittadini) e di Barillari (Gruppo Misto), il no di Forza Italia e M5S, l’astensione di Ncd e la dichiarata non partecipazione al voto dei consiglieri di Autonomia Responsabile, la III Commissione del Consiglio regionale – riunita a Udine e presieduta da Franco Rotelli (Pd), presente l’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca – ha espresso parere favorevole al Protocollo d’intesa tra la Regione e le Università di Trieste e di Udine per lo svolgimento delle attività assistenziali dei due atenei.
L’espressione del parere – in merito al documento della Giunta illustrato lo scorso 31 marzo in una versione emendata sulla base di alcune indicazioni emerse nelle audizioni e oggi integrato dalle raccomandazioni formulate dalla consigliera Pd Silvana Cremaschi – è arrivata al termine di una lunga serie di interventi dei consiglieri (anche in relazione ai contenuti della lettera aperta inviata dal Consiglio direttivo del Collegio dei primari dell’Azienda ospedaliera-univerisitaria di Udine alla presidente della Regione Serracchiani).
Tra i punti salienti recepiti dal contributo elaborato da Cremaschi uno è in merito all’oggetto del Protocollo, con la specificazione che esso disciplina i rapporti tra la Regione e le due Università con lo scopo di garantire sia la mission in materia di assistenza, prevalente nel servizio sanitario, sia la mission inerente la didattica e la ricerca, prevalente nell’Università e di coniugarle tra loro definendone la inscindibilità. Altro aspetto importante è quello che -relativamente all’individuazione e direzione delle strutture assistenziali – precisa che, con riguardo alle competenze proprie della Regione che la stessa esercita nei confronti delle aziende sanitarie, si conviene che per la direzione delle strutture “sia previsto un equilibrio, nell’affidamento a personale giuridicamente afferente all’Università o al SSr, che tenga conto della situazione attuale della proporzione del personale apicale appartente al Servizio sanitario regionale e all’Univesità all’interno delle aziende”: principi a cui conseguentemente deve tener conto anche la composizione dei Collegi di direzione.
In merito all’organizzazione e al funzionamento delle attività delle aziende sanitarie e universitarie integrate, viene precisato che il direttore generale rende pubblici e consultabili sul sito aziendale, con sufficiente anticipo rispetto alla programmazione delle attività, i dati relativi al personale del Ssr coinvolto nell’attività didattica e di tutoraggio, le strutture coinvolte in tale attività, il numero delle unità in formazione e i calendari delle attività didattiche di ciascun corso o scuola.
Soddisfatta l’assessore Telesca
“Nella Commissione di oggi sono stati affrontati anche i punti messi in evidenza da alcuni primari di Udine nella loro lettera aperta e, in quest’ottica, hanno trovato accoglimento diverse proposte di miglioramento al testo in esame. Allo stesso tempo, però, bisogna riconoscere che molti dei problemi evidenziati, diversi dei quali estremamente seri ed importanti, trascendono il Protocollo d’intesa”. Con queste parole l’assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Maria Sandra Telesca, ha commentato il parere favorevole espresso oggi dalla III Commissione del Consiglio regionale al Protocollo d’intesa tra la Regione e le Università di Trieste e di Udine per lo svolgimento delle attività assistenziali dei due atenei.
Esprimendo soddisfazione per l’esito del voto in Commissione l’assessore Telesca ha ribadito che nella sostanza si tratta di una materia di grande complessità, in considerazione dei diversi legittimi interessi che vi gravitano attorno. “L’obiettivo – ha detto l’assessore – è quello di perseguire in modo armonico gli obiettivi di assistenza, ricerca e didattica, nel rispetto dei ruoli e delle competenze delle diverse professionalità coinvolte”.
L’assessore Telesca, ricordando che il testo del protocollo portato in aula lo scorso 31 marzo ha recepito molte delle proposte avanzate in quell’occasione, ha auspicato che le modifiche e gli ulteriori miglioramenti servano anche a mitigare le preoccupazioni che “alcuni professionisti – ha concluso l’assessore – hanno avuto, il più delle volte, a causa di un’incompleta visione dell’impianto complessivo del documento”.