La nuova politica renziana, che in regione ha un avamposto di prim’ordine, ha abolito le Province e istituito le Uti. Il Senato ha sancito che molte competenze passeranno alle Unioni territoriali, altre alla Regione e così accadrà per il personale. Cosa resta della Provincia di Udine? L’impianto politico sempre più mortificato, che rivendica l’identità, chiede rispetto e s’indigna. Insomma, mentre la Regione-Golia si prende tutto, la Provincia-Davide, con armi spuntate, promette riscossa, magari sperando di ribaltare tutto alle Regionali del 2018. Il presidente Pietro Fontanini, esponente leghista di lungo corso sempre più calato nei panni dell’ultimo dei moicani, resiste, proclama l’identità della Provincia e progetta nuove iniziative per marcare la friulanità. Il suo vice Franco Mattussi, forse uno degli ultimi forzisti storici convinti, propone di dimezzare a tutti le indennità, consiglieri e assessori.
E se si dimettesse il presidente con tutta la giunta? Sarebbe un atto rivoluzionario con almeno due risultati. Primo, metterebbe la Regione e la governatrice davanti alle proprie responsabilità di consolidare la riforma. Secondo, permetterebbe un risparmio alle casse pubbliche e indicherebbe all’elettorato la consapevolezza di non incidere più. Il presidente e la maggioranza, si dirà, sono stati eletti democraticamente e hanno il diritto di governare fino a fine del mandato. Le dimissioni, poi, agevolerebbero Debora Serracchiani. Ma restare per dispensare contributi, tagliare nastri, inaugurare mostre e intascare l’indennità ha senso? Molti dicono che la politica s’innova con atti forti e che è fatta di fatti e non solo di parole. Il senatore triestino Francesco Russo, relatore del provvedimento in Senato, ha chiosato che la nostra regione si dimostra lungimirante nell’interpretare la specialità, permettendo di innovare. E la governatrice ha affermato che il Fvg è a un passo da una riforma storica, forse la più importante da quando è nata.
Intanto le Province resteranno con assessori ‘senza lavoro’, non potranno spendere, distribuiranno Bibbie in friulano e grideranno alla luna accusando il destino cinico e baro. Chi le governa grida allo scippo, ma si deve prendere atto che, per ora, il grido rimane solo un lamento nel deserto di un’imbarazzante indifferenza da parte dei cittadini. Forse serve un atto forte: le dimissioni.