“La cultura ha costituito una carta vincente per lo sviluppo delle sinergie fra Slovenia e Italia. Ne costituiscono una riprova, infatti, la nomina congiunta di Nova Gorica e Gorizia a Capitale europea della Cultura 2025, nonché il progetto di candidatura della Brda/Collio/Cuei a patrimonio mondiale Unesco. Pertanto, l’obiettivo è quello di applicare tale modello di collaborazione anche in altri ambiti, come quello economico, attraverso la creazione di una Zona economica europea”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega), esprimendo “grandissima soddisfazione per l’incontro fra il segretario regionale della Lega ed eurodeputato, Marco Dreosto, e il primo ministro della Repubblica di Slovenia, Janez Jansa”.
“Per anni – continua l’esponente del Carroccio – le difficoltà legate al confine hanno inficiato negativamente sulla possibilità di traguardare uno sviluppo armonico dei territori transfrontalieri della nostra regione. Con le chiusure dei confini a causa della pandemia, inoltre, è emersa la grandissima fragilità delle economie che si basano solo sulle differenze fra fiscalità, tariffe e burocrazia fra Stati per attrarre consumatori”.
“È perciò necessario traguardare nuovi modelli di integrazione europea, mettendo in condivisione conoscenze, competenze ed esperienze di popoli e culture diverse. Da questo punto di vista, una Zona economica europea fra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, individuata fra Gorizia e Nova Gorica, potrebbe costituire la risposta adeguata – conclude Bernardis – per un territorio che, da troppi anni, paga l’assenza di adeguati strumenti per armonizzare l’economia di confine”.