Il Friuli Venezia Giulia ha ufficialmente i suoi Grandi Elettori per il Capo dello Stato.
Nessuna sorpresa dalla votazione in Aula: sono stati scelti il Presidente del Consiglio Piero Mauro Zanin (31 voti), il governatore Massimiliano Fedriga (27 voti) e, per la Minoranza, l’esponente dem Sergio Bolzonello (16 voti).
Zanin, Fedriga e Bolzonello entrano, dunque, a far parte della pattuglia dei 58 delegati delle Regioni (tre per ciascun territorio, uno solo per la Valle d’Aosta) che si affiancheranno ai 630 deputati e 321 senatori nella scelta del successore di Sergio Mattarella, con la prima seduta del Parlamento allargato già fissata per lunedì 24 gennaio a Roma.
Tutti i 49 consiglieri eletti (29 di Maggioranza, se comprendiamo due dei tre esponenti del Gruppo Misto, e 20 di Opposizione) hanno partecipato al voto a scrutinio segreto, che consentiva di esprimere un massimo di due preferenze.
È stato il presidente Zanin a ottenere il maggior numero di consensi (31 preferenze, più del totale dei voti della Maggioranza), seguito dal governatore Fedriga (27) e da Bolzonello (16). Tra i consiglieri dei gruppi di Opposizione, hanno ottenuto voti anche la consigliera del Movimento Cinque Stelle Ilaria Dal Zovo (sei preferenze) e Giampaolo Bidoli del Patto per l’Autonomia (quattro). Tra gli esponenti di Maggioranza, una preferenza è stata invece attribuita a Giuseppe Nicoli, capogruppo di Forza Italia.
I 49 partecipanti al voto hanno espresso in totale 85 preferenze, il che significa che non tutti i consiglieri hanno voluto indicare due nomi sulla scheda. Nessuno ha scelto di astenersi dal voto né di lasciare in bianco la scheda.
Il voto finale ha rispettato la prassi istituzionale che normalmente assegna la delega al governatore in carica, al presidente dell’Aula e a un esponente di peso dell’Opposizione. La rappresentanza delle forze di minoranza – come ha ricordato il presidente Zanin prima di aprire la votazione – è espressamente prevista dal dettato costituzionale. La votazione di oggi è avvenuta in modalità telematica in quanto un consigliere (Mara Piccin) era collegato da remoto.
I COMMENTI. “Rivolgo un ringraziamento a tutti i colleghi consiglieri che hanno scelto di affidarmi l’importante incarico di grande elettore per l’elezione del tredicesimo Presidente della Repubblica. Questa fiducia confermata oggi mi onora e rappresenta sicuramente una grande responsabilità”, ha commentato Bolzonello a margine della votazione. “Le giornate previste per l’elezione del futuro Presidente non saranno certo semplici e lo testimoniano le fibrillazioni politiche di questi giorni. Trovare un successore all’altezza del Presidente Mattarella, rappresentativo di tutti gli italiani, non sarà cosa banale, la sfida è dunque convergere su un nome che possa reggere le sfide che attendono l’intero Paese”.
“Il nuovo presidente della Repubblica dovrà rappresentare l’unità del Paese, serve un grande garante della democrazia e dei suoi valori: libertà, giustizia e uguaglianza”. È questo l’auspicio di Zanin.
“È importante che il nuovo presidente abbia un alto senso dei valori costituzionali e che sappia unire un Paese provato non solo dalla pandemia ma anche dalla situazione economico-sociale. La politica – ha aggiunto il presidente dell’Aula – deve riprendere in pieno la sua funzione di governo della cosa pubblica, che non va delegata ad altre forze e realtà. Si tratta di un’assunzione di responsabilità nei confronti dei cittadini, che affidano una delega ai loro rappresentanti: bisogna riappropriarsi di questa funzione fondamentale per la democrazia”.
La difficoltà di trovare un nome condiviso da parte delle forze politiche è frutto, sempre secondo Zanin, “del fatto che forse per la prima volta nessuna coalizione politica ha una maggioranza in Parlamento: ci sono tante minoranze più o meno consistenti e dunque diventa complicato trovare rapidamente un nome. Potrebbe essere una donna? Potrebbe essere chiunque, dal momento che è potenzialmente eleggibile ogni cittadino che abbia superato i 50 anni di età”.
“I delegati scelti come grandi elettori del prossimo presidente della Repubblica hanno l’onore e l’onere di operare per il bene del Paese in un periodo particolarmente delicato della sua storia. Pesa su tutti il grande compito di assicurare che la massima carica dello Stato sia di assoluta garanzia, autorevolezza interna e internazionale, capacità di tenere uniti gli italiani. Il voto di oggi assegna questa responsabilità al presidente del Consiglio regionale, al nostro candidato unitario che ha raccolto voti anche oltre il centrosinistra classico, e al presidente della Regione. La distribuzione dei voti, che rispecchia solo in parte gli equilibri di maggioranza e minoranza, è marginale negli effetti ma non irrilevante nella lettura politica di qualche defezione nella maggioranza che sostiene Fedriga” Lo dichiara il consigliere regionale e segretario Pd Fvg Cristiano Shaurli, dopo che a Trieste il Consiglio regionale ha eletto i tre grandi elettori del Friuli Venezia Giulia.
“Va completandosi il quadro dei Grandi Elettori designati dai Consigli regionali per l’elezione del presidente della Repubblica. Mancano 5 Regioni (Calabria, Emilia Romagna, Puglia, Toscana e Trentino-Alto Adige) alla nomina dei rispettivi rapresentanti e i primi dati riportano che, su 43 nomine, solo tre sono le donne scelte come Grandi Elettrici”. Così la nota della presidente della Commissione regionale pari opportunità Fvg, Dusy Marcolin, a commento delle votazioni dei Grandi elettori che stanno susseguendosi in questi giorni presso ogni Consiglio regionale.
“L’elezione del Capo dello Stato, anche per quanto riguarda i Grandi Elettori, non può essere un diritto esclusivo maschile – aggiunge la Marcolin – e non è un problema di Centrodestra o Centrosinistra, ma sociale e culturale. La motivazione della scarsa presenza nell’elenco, non ancora definitivo, è indubbiamente e strettamente collegata alla ridottissima presenza delle donne nei Consigli regionali da dove si attingono i rappresentanti. Questa grande e pesante differenza dimostra, ancora una volta, quanto sia necessario attivare tutti gli strumenti utili affinché le donne siano più rappresentate anche nelle Assemblee legislative regionali. E gli uomini evidentemente, e non solo a parole, devono fare la loro parte per agevolarne l’ingresso”.
I tempi, per la presidente della Crpo Fvg, sono più che maturi per intervenire, “possiamo dire che stanno per scadere: anche nella nostra Regione, tutte le parti interessate si devono sedere a un tavolo per affrontare e ragionare assieme sulla questione, che passa dalla doppia preferenza a ogni strumento utile per centrare l’obiettivo. Dobbiamo, però, rilevare che per quanto siano fondamentali gli interventi del legislatore per garantire pari rappresentanza tra uomini e donne, non sono sufficienti se non si accompagnano a un cambiamento culturale. C’è bisogno di un nuovo modo degli elettori di vedere il potere politico non più come appannaggio esclusivo degli uomini, ma come ambito in cui le donne possono essere davvero protagoniste ed emergere per le loro competenze. E in questo, il ruolo di ognuno di noi – sottolinea la Marcolin – è indispensabile”.