Dopo la decione del governatore Massimiliano Fedriga di non esporre mai più lo striscione ‘Verità per Giulio Regeni‘ sulle sedi regionali, la Lega Fvg fa quadrato attorno al presidente. “Non sarà uno striscione a farci trovare la verità su Giulio Regeni. Le polemiche di queste ore sono solo chiacchiere: i fatti invece dicono che il 30 aprile scorso abbiamo istituito una Commissione parlamentare d’inchiesta per cercare di fare giustizia, cosa che il Pd non ha fatto, a loro bastava evidentemente uno striscione”. Così interviene il Sottosegretario all’ambiente della Lega, Vannia Gava, coordinatore della Lega in Friuli Venezia Giulia riferendosi alla rimozione dello striscione su Regeni dal palazzo della Regione in piazza Unità d’Italia a Trieste.
“Trovo veramente assurdo che si usi la morte di un ragazzo come pretesto per legittimare la propria opposizione in Regione”, continua annia Gava. “Il vero schiaffo alla verità è quello di chi usa il caso Regeni per fare polemica. Noi come sempre preferiamo i fatti e abbiamo sostenuto la costituzione della Commissione in sede parlamentare, uno strumento concreto per raccogliere elementi utili per l’identificazione dei responsabili della morte di Giulio Regeni nonché delle circostanze del suo assassinio”.
“Sono umanamente e politicamente sconcertato per i violenti attacchi rivolti al Presidente Fedriga in seguito alla decisione di rimuovere lo striscione per Regeni dal palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia. Ancora una volta, una sparuta minoranza di sinistra non ha perso occasione per manifestare intenti antidemocratici, violenti e intimidatori”. Lo dichiara il consigliere regionale Diego Bernardis. “Mi sembra proprio che si sia travalicato il limite del grottesco – afferma Bernardis – con insulti, minacce e sproloqui da parte di un mondo afferente alla sinistra che, evidentemente, non ha capito che la ricerca della verità prescinde da uno striscione ma è fondata anche sui rapporti diplomatici, l’impegno istituzionale e la costante volontà di dare giustizia alla morte di un ragazzo, nostro corregionale, che non merita di essere strumentalizzato per finalità elettorali”.
“Ancora una volta – conclude Bernardis – osservo con dispiacere l’atteggiamento isterico e puerile di una certa sinistra autoreferenziale, priva di contenuti, senza scrupoli e determinata a fare campagna elettorale sulla pelle di un giovane ragazzo. Pertanto, esprimo massima solidarietà al Presidente Fedriga per gli attacchi ricevuti e non posso che condividerne la decisione di non esporre più lo striscione, né a Trieste né in altre sedi della Regione in Friuli Venezia Giulia”.