Il Comune di Lignano Sabbiadoro vara, a quattro mesi dall’insediamento, una rimpasto di Giunta. Decisione che non ha mancato di suscitare polemiche dalle opposizioni. L’ex primo cittadino Luca Fanotto, consigliere comunale del Gruppo Civicamente, sottolinea: “Il sindaco ha ampliato la Giunta, che passa da 5 a 6 assessori, con un ulteriore nuovo componente esterno e maggiore spesa per le casse comunali. Scelta legittima? In realtà, ciò desta non poche perplessità per due ordini di ragioni: il primo è legato al fatto che la legge regionale nel caso del Comune di Lignano ha stabilito un numero massimo di 5 assessori e che il Sindaco può nominarne un ulteriore, ma solo ‘qualora sussistano particolari esigenze di governo locale anche di natura transitoria’. Ebbene, quali sono queste particolari esigenze, stante il fatto che la precedente amministrazione ha governato per 10 anni con 5 assessori, senza pesare ulteriormente sulle casse comunali? Quella di dare una rappresentanza a Fratelli d’Italia (Portello) non può essere ritenuta una ragione valida, non essendo una particolare esigenza di governo locale, ma soprattutto perché poteva benissimo risolversi con una giunta a 5, offrendo così un’equa rappresentanza a tutte le forze politiche che hanno sostenuto Giorgi, senza necessariamente aumentare il numero delle poltrone. Inoltre, dov’è la delibera di Giunta nella quale si motivano le particolari esigenze per ampliare il numero dei componenti di tale organo?”.
“Il secondo ordine riguarda, invece, il fatto che lo Statuto del Comune (art. 25) prevede come il Sindaco possa nominare un assessore esterno al Consiglio comunale, ma ‘in possesso di particolare competenza ed esperienza tecnica, amministrativa o professionale’. Orbene, qual è la particolare competenza ed esperienza tecnica, amministrativa o professionale che il Sindaco ha valutato in possesso della signora Portello, che nelle passate elezioni ha totalizzato ben 9 preferenze?”, incalza Fanotto.
“L’Assessore Brini con delega al Turismo e alla Polizia locale ha presentato le sue dimissioni, senza far riferimento ad alcuna motivazione, salvo quelle date poi in un post Facebook a fine Consiglio, così permettendo al Sindaco di nominare il consigliere Donà quale assessore. Mi chiedo quale sia la reale ragione: Brini è stato per caso ‘costretto’ alle dimissioni? Gli è forse stato promesso o ha poi preteso di essere nominato in qualche ente? Lo stesso aveva, infatti, dichiarato durante le elezioni, anche a nome del Gruppo Forza Lignano al quale appartiene, di essere passato all’ultimo minuto dall’altra parte, nonostante la condivisione sulla scelta di Marosa quale candidato Sindaco e dopo 10 anni nella Giunta Fanotto, perché alla ricerca di nuovi stimoli. Forse questi nuovi stimoli sono oggi dati dal suo essere stato retrocesso da Assessore a semplice consigliere?”, prosegue Fanotto.
“Le dimissioni di Brini e l’aumento dei componenti della Giunta ha imposto anche un rimpasto delle deleghe: accanto al sesto assessore, al quale sono state attribuite le deleghe alla Polizia Locale, precedentemente di Brini, e al Commercio, precedentemente del consigliere Prati, è stato promosso ad Assessore il consigliere Donà, che mantiene sostanzialmente le deleghe già conferite da consigliere, quelle ai lavori pubblici, al verde e alla Protezione civile, con l’aggiunta di una delega alla conservazione e valorizzazione della ZSC denominata pineta Lignano, ovvero una delega su Riviera Nord. Cosa quest’ultima che desta ulteriori profonde perplessità e che vorrei capire bene in cosa consista in quanto non si è mai sentito che possa essere attribuita una delega su una proprietà privata. Ricordo, infatti, che il Comune ha competenze solo in materia urbanistica su quell’area e che quindi tali competenze dovrebbero rientrare nelle deleghe dell’Assessore Iermano”.
“Parallelamente a questo rimpasto di Giunta, sono state chieste e ottenute da parte del Sindaco le dimissioni del Vicepresidente della Lisagest, Loris Salatin, e del rappresentante del Comune nel consiglio di amministrazione MTF, Iliana Bivi, persone che erano state nominate dal sottoscritto. Legittimo? Sicuramente, ma posso anche dire che, diversamente, il sottoscritto non si è mai permesso di procedere con queste modalità, solo per fare posto prima del termine a qualcuno della sua compagine”.
“Risultato? In primo luogo, aumenta il numero degli assessori, ma non si capisce perché, in quanto importanti e pesanti deleghe rimangono confinate in capo ai consiglieri comunali, anziché essere attribuite agli assessori. Il Comune di Lignano Sabbiadoro non ha, infatti, più un assessore al Turismo, e solo questo ha dell’incredibile essendo il comune turistico più importante della Regione, e dall’insediamento della Giunta Giorgi non ha mai avuto né un Assessore alla Cultura, né un Assessore al Bilancio, né un Assessore al Patrimonio, né un Assessore ai Tribuiti e, oggi, con la nomina dell’Assessore Donà potrà finalmente almeno avere un assessore ai lavori pubblici”, contesta Fanotto.
“In secondo luogo, il rimpasto e le richieste di dimissioni nelle partecipate palesa solo la difficoltà del Sindaco, accerchiato nell’accontentare le pretese di un ritenuto necessario ruolo dei singoli o delle loro forze politiche, ma che poco ha a che fare con un miglioramento dell’efficienza dell’amministrazione. Infine, il gruppo di Forza Lignano, che ha permesso di vincere al Sindaco Giorgi, subisce un drastico ridimensionamento, già peraltro ottenuto in sede elettorale per tale scelta, perdendo un assessorato importante quale quello ricoperto da Brini, che politicamente equivale a un fallimento. La sua dichiarazione immediatamente dopo il Consiglio ‘ci sono momenti in cui di deve prendere atto che per favorire la governabilità e la crescita di una nuova classe politica preparata si debba fare un passo indietro, magari per farne in futuro due in avanti’, palesa con assoluta chiarezza il dramma che sta dietro a questa scelta: se non si fosse dimesso probabilmente sarebbe saltato il banco, tuttavia le sue dimissioni non sono un gesto altruistico di liberalità, ma metaforicamente una cambiale che dovrà essere portata in futuro all’incasso”, conclude Fanotto.