“La stampa locale riporta in questi giorni dichiarazioni di esponenti politici che, pur a pochi mesi dalle prossime elezioni amministrative, non forniscono chiarezza circa le alleanze che vogliono effettivamente ricercare, mentre crediamo che gli elettori avrebbero apprezzato maggiore prontezza e fermezza su tali decisioni, quale segno, da parte delle forze politiche, di consapevolezza dei principi, valori e tradizioni che le contraddistinguono”, spiegano da Ronchi 2030.
“Va sicuramente evidenziato che l’attuale maggioranza si è spostata notevolmente verso il centro destra: lo si vede dalle scelte politiche effettuate, dalla scarsa attenzione alla democrazia partecipativa anche in sede di Consiglio comunale: non si può non notare questa ‘deviazione’, sviluppata dall’attuale maggioranza ronchese negli anni di solida cultura di governo e forte radicamento, che potrebbe verificarsi ancora”, prosegue la nota.
“Nell’espressione dell’agenda politica per la scelta delle alleanze da parte di alcune di queste forze politiche, emersa dalle recenti dichiarazioni date alla stampa, abbiamo colto con favore l’emergere dei temi della vivibilità ambientale, mobilità sostenibile e collaborazione con altre municipalità. Crediamo che su questi temi sia possibile trovare ampia se non addirittura piena condivisione di programmi con l’agenda che Ronchi2030 sta sviluppando”.
“Positiva anche la presa di distanza dalla visione urbanistica dell’attuale maggioranza, più orientata a dare risposta all’istanza di edificazione dei singoli che al perseguimento degli obiettivi di interesse generale di promozione di un ordinato sviluppo del territorio. Anche su questo, quindi, crediamo si possano trovare elementi di condivisione, proprio a partire dalla riqualificazione delle Case Pater, per la quale Ater ha già trovato finanziamento”.
“Meno chiara l’individuazione da parte di una forza politica, quale punto fondamentale del proprio programma, il rilancio di un piano attuativo di iniziativa privata. In ogni caso, pur dando grande rilevanza ai temi urbanistici, con in primis la necessaria conformazione al Piano Paesaggistico Regionale, imposta dalla normativa e che la Regione ha già finanziato, Ronchi 2030 pone al centro del proprio programma politico le questioni sociali e il ruolo che gli enti locali potranno e dovranno assumere anche in tema di sanità e assistenza territoriale, con le figure degli infermieri di quartiere ad esempio”.
“I cittadini, stanchi dalle costrizioni di anni di pandemia, esasperati di fronte al caro bollette cui tutti stiamo assistendo in questi giorni, alla generale perdita del poter d’acquisto, ai problemi del mondo del lavoro, cercheranno risposta a queste difficoltà. Le forze politiche, civiche e non, chiamate a governare la città devono quindi essere in grado di dialogare con tutti gli attori coinvolti nel territorio e nel tessuto sociale, istituzioni, imprese, commercianti, associazioni e mondo dell’istruzione, per creare reti e sinergie e attirare investitori pronti a riqualificare (si pensi al buon esempio dell’ex Detroit di via Redipuglia, ma ve ne sono altri)”, conclude Ronchi 2030, precisando: “Siamo gruppo composito, aperto ai contributi dei cittadini e abbiamo già iniziato il nostro percorso, confidando nella collaborazione con altre forze politiche che, senza pregiudizi ideologici, siano capaci di cogliere la bontà delle nostre proposte per una buona amministrazione locale”.