Un periodo breve ma intenso di lavoro. E’ quello svolto da Annunziato Vardè da quando, il 6 novembre 2021, ha assunto l’incarico di Prefetto di Trieste e Commissario di Governo per il Fvg.
Vardè ha riepilogato l’attività del suo mandato che sta per concludersi per assumere, a Roma, la direzione del Coordinamento e pianificazione delle forze di polizia del Dipartimento di Pubblica sicurezza, un incarico chiave per il controllo dei flussi migratori lungo la rotta balcanica.
Il Prefetto è intervenuto nel corso di una conferenza stampa di commiato, ricordando come il suo ‘battesimo’ in città si sia svolto in occasione di una delle “preoccupanti manifestazioni anti-Covid”, tra le numerose proteste contro i provvedimenti adottati per evitare la diffusione del Coronavirus che hanno visto Trieste come capitale nazionale del movimento ‘no vax’ e ‘no Green Pass’.
“Proteste poi scemate fino a scomparire, grazie alle ordinanze (come quella che imponeva il divieto di manifestazioni in centro, ndr), ma sopratutto con l’attenuazione dei provvedimenti anti-pandemia”.
Nel novero del periodo “breve ma intenso” rientra anche “l’accoglienza ai cittadini ucraini, coordinata senza particolari disagi e con efficacia e il cui flusso dalla fascia confinaria non fa oggi registrare molti transiti”.
Nei mesi scorsi è stato poi restituito alla comunità slovena il Narodni Dom, con una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; Vardè ha inoltre affrontato numerose vertenze di lavoro, la più importante delle quali è stata quella riguardante la Wartsila e, in particolare, la consegna dei motori alla Daewoo.
Poi la pianificazione di servizi per evitare turbative di ordine pubblico, regolando così anche la ‘movida’. Il Prefetto ha ricordato le intese siglate e le iniziative avviate con la Regione, le altre Prefetture del Fvg, con l’Autorità portuale per prevenire eventuali infiltrazioni mafiose nei numerosi appalti che sono stati programmati con l’impiego delle ingenti risorse del Pnrr.
Un altro dei fronti ‘caldi’ è quello degli arrivi dei migranti dalla rotta balcanica. Con un aumento esponenziale degli ingressi che, alla sola frontiera di Trieste, sono passati dai 1.194 degli ultimi tre mesi del 2021 ai 5.690 dello stesso periodo 2022. I numeri comprendono i rintracci di immigrati entrati illegalmente in Italia e coloro che si sono presentati spontaneamente alle forze dell’ordine una volta entrati nel territorio nazionale.
Specificatamente, in ottobre sono entrati 2.104 migranti contro i 525 del 2021; in novembre 2.451 (a fronte dei 470 dell’anno precedente); in dicembre, infine, 1.135 (a fronte di 199 registrati nel 2021).
“Sono soddisfatto – ha concluso il Prefetto – ho messo tutto il mio impegno in questo lavoro al servizio della comunità”.
Al suo posto arriverà Pietro Signoriello, attuale Prefetto di Vicenza (si era insediato nell’aprile 2019). Nato a Santa Maria a Vico il 21 gennaio 1965, è spostato con due figlie.