Più uomini e mezzi per sigillare i confini e ‘disinnescare’ la rotta balcanica. Sono queste le ricette emerse dalla visita di Matteo Salvini a Trieste, occasione per firmare due protocolli dedicati alla legalità e ai rimpatri volontari.
“Abbiamo cominciato a dare risposte concrete attraverso i controlli congiunti italo-sloveni iniziati durante questa settimana”, ha spiegato il governatore Fvg Massimiliano Fedriga. “Nel contempo abbiamo messo in atto un potenziamento di forze per il pattugliamento dei confini con 40 nuovi uomini che arriveranno per l’emergenza estiva, ma è stato previsto un piano in base al quale da qui a alla prossima primavera saranno inviate altre 37 unità, oltre le 12 già arrivate. Un aumento, quindi, di 49 unità stabili, a cui si sommano le altre 40, che andranno rafforzare l’impegno nell’azione di contrasto agli ingressi irregolari nel nostro territorio”.
L’azione è, dunque, quella di potenziamento dei controlli anche con l’impegno transfrontaliero. A tale proposito, il ministro degli interni Salvini ha chiesto agli omologhi di Lubiana e Zagabria “di aumentare la collaborazione in termini di uomini e mezzi” in modo da arrivare a “pattugliamenti congiunti in territorio sia sloveno che croato” per disinnescare la rotta balcanica. Il vicepremier ha evidenziato alcuni numeri in particolare. “L’anno scorso – ha detto – c’erano in accoglienza più di 180mila persone che, a oggi, sono scesi a 108mila”. Per quanto riguarda le richieste di asilo, “le domande pendenti nel 2018 erano 135mila, ora sono 60mila, quindi più che dimezzate. Vogliamo mantenere questo trend virtuoso”, ha rilevato Salvini.
Nell’incontro stampa in Prefettura è stato chiarito un aspetto qualificante del protocollo innovativo sui rimpatri assistititi che conta sulla cifra di 5 milioni di euro. “Non solo si riaccompagna il migrante nel Paese di origine – ha chiarito Fedriga – ma lo si aiuta a ricostruirsi una dimensione occupazionale nel territorio che ha abbandonato.
L’ipotesi di muri e sospensione di Schengen sembra, quindi, scongiurata, puntando, invece, sul maggiore impegno degli uomini chiamati a presidiare i confini.
“Salvini e Fedriga frenano sul muro e sulle barriere al confine italo-sloveno, riconoscono che l’emergenza non esiste e questo è già un passo avanti rispetto alle dichiarazioni di fuoco dei giorni scorsi. Rimangono aperti e da chiarire tutti gli aspetti connessi all’organico delle forze dell’ordine che devono venire innanzitutto a coprire i buchi creati dai pensionamenti, perché i numeri forniti oggi in prefettura non hanno convinto nessuno. Se fossero davvero quella quarantina scarsa da qui al 2020, vuol dire che stiamo scherzando, e che i controlli sono affidati alla buona sorte”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani (Pd), commentando le dichiarazioni rese oggi a proposito dei provvedimenti previsti per far fronte all’aumento del flusso dei migranti dalla rotta balcanica.
“I rimpatri volontari – ha aggiunto Serracchiani – per come ce li hanno descritti sembrano una sorta di reddito di cittadinanza a casa loro con i soldi degli italiani. Da notare poi che la Lega si indigno’ quando i rimpatri assistiti li proponemmo noi”.
Per Serracchiani inoltre “l’entità e la qualità dei provvedimenti annunciati rivela che effettivamente è stato alzato un polverone esagerato e strumentale. E certo i ‘potenziamenti’ di personale annunciati per la prossima estate non possono davvero essere chiamati prevenzione”.