Chiarimento tra la Regione e la Corte dei Conti dopo i rilievi sollevati nel ‘Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica regionale per l’esercizio 2017’ in particolare sui temi della sanità e della riforma voluta dalla Giunta Fvg. Sono state la presidente Debora Serracchiani e l’assessore alla salute, Maria Sandra Telesca, a illustrare, in un incontro negli uffici della Corte dei Conti di Trieste, una memoria, che è entrata nel merito di tutti gli aspetti delle questioni gestionali del Servizio sanitario. Presidente e assessore hanno chiesto alla Sezione di controllo di approfondire la sua valutazione, sulla base della documentazione fornita. Il presidente Antonio Caruso ha fatto sapere che già domani è prevista una nuova riunione della Sezione di controllo che poi trasmetterà le proprie valutazioni nei prossimi giorni.
Il dossier fornito dalla Regione, ricco di allegati, si basa in particolare su documenti quali il Sistema di valutazione della performance dei sistemi sanitari regionali (cosiddetto Rapporto Bersaglio), il Piano nazionale esiti, gli ultimi rapporti sanità di Crea e Meridiano Sanità che, dati alla mano, non rappresentano la situazione di peggioramento descritta dalla Sezione di controllo della Corte. Da parte della Regione, quindi, è stato rilevato che nel rapporto della Corte non sono state evidenziate le fonti, così come non sono stati citati dati e classifiche secondo i quali la sanità del Friuli Venezia Giulia sarebbe peggiorata.
È stato al contrario osservato che tutti i rapporti che misurano e valutano le prestazioni dei diversi servizi sanitari regionali indicano che le performance del Fvg sono tutte migliorate. In particolare è stato messo in evidenza, grafici alla mano, come i dati dal 2013 al 2016 siano in netto progresso, come è facilmente riscontrabile nelle analisi del Rapporto Bersaglio. Unica situazione di criticità è rappresentata dalle vaccinazioni. In questo settore, come nel resto del Paese, anche la nostra regione ha avuto la necessità di provvedere alla vaccinazione di massa che ha messo in difficoltà strutture e personale nella parte iniziale dell’ultimo anno preso in esame.
Nel corso del colloquio è stato in ogni caso rilevato che quanto letto la scorsa settimana rappresenta solo una sintesi del Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, che proprio in quanto sintesi è stata evidentemente poco approfondita. Da parte della Regione, alla fine dell’incontro è stato affermato che è stato recuperato un rapporto di leale collaborazione tra le due istituzioni, anche sul piano del necessario scambio delle informazioni che, in questo caso, era mancato. Soprattutto non c’è stato un dialogo preliminare, opportuno in quanto in questa situazione la Corte è entrata anche nel merito delle politiche gestionali, non affrontando esclusivamente la questione strettamente contabile, su cui di fatto la Sezione di controllo nulla ha eccepito, ma anzi ha parlato di indicatori di economicità, di servizi ottimizzati, di rispetto del principio generale di risparmio della spesa. Unica questione sollevata la mancata applicazione del decreto legislativo 118/2011 che riguarda l’armonizzazione dei bilanci.
Un aspetto sul quale nell’incontro di oggi Serracchiani e Telesca hanno fornito adeguata spiegazione, legata al fatto che, in virtù dell’autonomia differenziata, è prevista una disciplina particolare e vanno quindi predisposte delle norme di attuazione per modificare il bilancio della sanità e applicare il decreto stesso.
Il documento prodotto dalla Regione ha affrontato punto per punto le diverse tematiche. Sulla prevenzione si evidenzia un complessivo miglioramento su adesione agli screening oncologici, stato di salute e stili di vita. In tema di assistenza ospedaliera, si sottolinea, dati alla mano, il tasso di ospedalizzazione in riduzione, che dimostra una buona capacità di governo della domanda e una buona efficienza del sistema, sia ospedaliero che territoriale. Anche la percentuale di accessi al Pronto soccorso, inviati al ricovero entro le 8 ore, conferma l’ottima performance delle strutture della regione.
L’organizzazione dei processi ospedalieri, in particolare la durata delle degenze, si conferma complessivamente buona. Sull’emergenza urgenza è stata ricordata l’attivazione nell’aprile dello scorso anno di una unica Sala operativa regionale per le emergenze sanitarie che, tra l’altro, ha permesso di migliorare i tempi di intervento in tutte le zone al confine delle province per la possibilità di utilizzo dei mezzi su scala regionale. Parallelamente è stata aumentata la dotazione organica, vi è stata una omogeneizzazione delle tipologie di mezzi usati e il contestuale aumento dei mezzi stessi. Sempre nell’ambito dell’emergenza urgenza è stato ricordato che sono state adottate le reti per le patologie tempo dipendenti, con significativi cali della mortalità per infarto miocardico e ictus.
Migliorata anche l’integrazione ospedale-territorio. Anzi, a confutazione dei rilievi della Corte inerenti all’omessa integrazione tra ospedale e territorio e ai mancati collegamenti tra i medici di medicina generale, nel dossier si rileva che nel 13esimo rapporto Crea viene evidenziato, ad esempio, il forte aumento dell’assistenza domiciliare integrata dal 2012 al 2016, con l’affermazione che “la presa in carico delle cronicità registra nel suo complesso un miglioramento della performance 2016, in linea rispetto alle altre Regioni … diminuiscono ulteriormente i tassi di ospedalizzazione di quasi tutte le principali patologie”.
Inoltre il nuovo portale della continuità assistenziale permette la visibilità immediata al medico di medicina generale di tutti i referti di esami, visite o lettere di dimissioni firmati elettronicamente dagli specialisti ospedalieri. Per la presa in carico delle patologie croniche e dei programmi di prevenzione si segnala inoltre che l’accordo integrativo regionale della Medicina generale prevede incentivi legati all’esecuzione dei controlli raccomandati dalla letteratura medica internazionale, finalizzati al migliore controllo delle malattie croniche e l’adesione agli screening oncologici.
Nella memoria si sottolinea inoltre che affermare come i pazienti anziani vengono abbandonati non trova riscontro al pari della asserita mancata integrazione ospedale territorio, in quanto l’indicatore della percentuale di ultra settantacinquenni dimessi dall’ospedale a domicilio con almeno un accesso domiciliare entro 2 giorni dimostra che siamo al primo posto tra le regioni del network Bersaglio. E si segnala che nel 13. Rapporto sanità Crea la regione Friuli Venezia Giulia ha il maggior numero di indicatori sopra la media nazionale.
Serracchiani: “La contrapposizione tra il ’13 e il ’16 mi pare indiscutibile”
“È stato un confronto importante, direi anche molto puntuale, che confido porti a un rasserenamento. Ho chiesto al Presidente una posizione chiara e mi auguro che accolga questo mio appello”. Lo ha detto oggi a Trieste la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, al termine dell’incontro con la Sezione di controllo della Corte dei Conti Fvg, richiesto a seguito dei rilievi contenuti nel “Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica regionale per l’esercizio 2017”.
“Nel Rapporto – ha spiegato Serracchiani – non sono riportate le fonti, non sono riportati i dati e non sono riportate le cosiddette classifiche nelle quali saremmo precipitati. Noi oggi abbiamo fornito una memoria oggettiva, all’esito dell’incrocio dei dati di tutti gli Studi Nazionali che si occupano sanità – il Rapporto Bersaglio, che è stato utilizzato anche dalla Corte dei Conti, quello della Scuola di Sant’Anna, e il Piano Esiti Nazionale del Ministero della Salute e dell’Agenas e il Rapporto Crea – tutti questi Studi ci dicono che le performance del FVG nel 2016 sono migliorate. Tranne una situazione più critica, quella vaccinale dove nel 2016 abbiamo dovuto affrontare come tante altre Regioni una vaccinazione di massa, che oggettivamente ci ha messo in difficoltà in una parte iniziale dell’anno”.
Soffermandosi in particolare sul rapporto Bersaglio dello studio Sant’Anna, Serracchiani ha segnalato che “non si può non prendere atto che il 2013 e il 2016 sono anni nei quali gli indicatori di performance migliorano decisamente: la contrapposizione tra il ’13 e il ’16 mi pare indiscutibile”, ha puntualizzato mostrando i grafici relativi agli anni 2013 e 2016.
La presidente ha ribadito che “è mancato un dialogo preliminare, perché un fatto è affrontare la sanità dal punto di vista dei conti. E su questo la Corte dei Conti nulla obietta, nel senso che dice che va tutto bene. Nella sostanza, però, è accaduto che è stato utilizzato un approccio legato alla verifica delle politiche gestionali e su questo abbiamo chiesto di poter avere un confronto puntuale, di poter fornire i dati e di poterci confrontare su quei dati”.
Rispondendo a una domanda dei giornalisti, Serracchiani ha precisato di aver detto che “la situazione che si era verificata era ai limiti dell’eversione”. Una frase che, ha aggiunto, “mi è costata molto, anche sul piano personale. E che mi auguro di non dover mai ripetere, perché penso veramente che i rapporti tra Istituzioni debbano basarsi sulla lealtà, sulla collaborazione e anche evidentemente sullo scambio delle informazioni”.
Ma adesso, ha sottolineato Serracchiani, “i rapporti sono risolti dal punto di vista personale e istituzionale, indubbiamente. Con il Presidente in primo luogo e con i membri della Corte che oggi erano presenti. Credo anche che abbiamo un po’ fatto chiarezza su quello che è successo”.