“Nel recente riparto dei 250 mila euro concessi dall’ex Ministro all’istruzione Carrozza per progetti contro la dispersione scolastica, le scuole della montagna friulana sono state dimenticate”. A sollevare la questione è il consigliere provinciale delegato alla montagna Luigi Gonano. “La suddivisione operata dall’Ufficio scolastico regionale, in questo caso, evidenzia una mancata attenzione nei confronti degli istituti della montagna che non hanno beneficiato di alcuna risorsa dello stanziamento ministeriale recentemente ripartito”, aggiunge Gonano. “Queste realtà – continua il consigliere delegato alla montagna -, ormai in cronica difficoltà organizzativa causata dal sempre più frequente sottodimensionamento e dalla mancanza di dirigenze stabili, dovrebbero godere, in sede di commissioni dedicate alla valutazione dei progetti, di un punteggio già inizialmente superiore. Questo in considerazione del fatto che la popolazione scolastica si trova in un territorio con minori possibilità di accesso a servizi e opportunità in un contesto socio-culturale-economico già depauperato che rischia seriamente di raggiungere soglie critiche”. Sulla questione interviene anche il presidente Fontanini. “Il problema della dispersione scolastica in montagna è ben noto alla Provincia di Udine – afferma Fontanini – che attraverso il Centro Servizi Scolastici Alto Friuli porta avanti iniziative mirate proprio a prevenire il fenomeno. Anche per l’anno scolastico 2013-2014, infatti, abbiamo riservato risorse al progetto “Mentore” (motivation and engagement toward restart) di cui si occupa l’Isis Solari di Tolmezzo oltre a stanziare fondi ad hoc per iniziative finalizzate ad implementare la teledidattica”.
Luigi Gonano richiama a una maggiore considerazione per le scuole della montagna, appello a cui si unisce anche l’assessore provinciale all’istruzione Beppino Govetto. “I progetti finanziati sono sicuramente validi e utili in termini di ricadute sul territorio ma – chiariscono Gonano e Govetto – anche alla montagna devono essere concesse queste opportunità. Un territorio in continuo spopolamento che necessita di attenzioni e supporti maggiori rispetto ad altri meno periferici. Non si chiede, ben inteso, assistenzialismo, ma adeguati strumenti e risorse per poter dare continuità a progettualità efficaci che gli operatori, in questi anni, hanno saputo elaborare”. Tutto questo per “mantenere in montagna una scuola viva – conclude Gonano – che funga da propulsore sociale in momenti di così gravi difficoltà, una priorità che deve essere di tutti, non solo per il bene delle popolazioni montane ma dell’intero sistema Friuli Venezia Giulia”.