Gli strettissimi rapporti tra Aquileia e Gorizia, la cui Curia Arcivescovile possiede ciò che rimane del Tesoro di Aquileia, i rapporti tra il centro archeologico più importante del Nord Italia la città di Gorizia, le sinergie possibili, che coinvolgerebbero Grado, i ‘misteriosi’ mosaici dell’Aula Nord della Basilica, quelli più antichi. Questo e molto altro – anche un video con la ricostruzione di Aquileia in 3D – all’appuntamento con il giornalista Antonio Devetag di venerdì 22 marzo, alle 18.30, in sala Dora Bassi a Gorizia, per il ciclo di incontri organizzato dal gruppo Giovani di Forza Italia di Gorizia.
Da Aquileia a Gorizia, da Udine a Cividale, da Gradisca a Palmanova, un Medioevo di ‘confine’, quello del Friuli, quasi sconosciuto ma imprescindibile per lo sviluppo dell’Europa a venire. Storia, cultura, guerre e conflitti ma anche l’inedito incontro delle tre principali civiltà europee, quella latina, quella slava e quella germanica, che qui interagiscono scambiano cultura e tradizioni, compenetrano linguaggi e modi di vita.
Un territorio ai margini estremi di imperi e nazioni, di culture e civiltà, tanto da sviluppare una proprio singolare lingua come il friulano. Aquileia, fondata dai Romani nel 181 avanti Cristo, si sviluppa nei secoli successivi fino a diventare uno dei centri più importanti dell’impero, punto modale dei traffici tra Nord Europa e Mediterraneo, punto d’incontro di filosofie e religioni del mondo allora conosciuto, la cui affascinante e per certi versi misteriosa complessità è ancora oggi testimoniata nei più antichi mosaici della sua straordinaria Basilica, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.