“Gestire una città, significa avere la consapevolezza dei bisogni dei propri cittadini, delle categorie profit e non profit, del territorio. Conoscere la propria città, significa recepire i decreti cucendoli addosso”, scrive in una nota SiAmo Udine. “Non sono le comunicazioni a slogan che possono permettere una coerente gestione delle emergenze, Covid compreso. Le promesse elettorali lasciamole alle campagne, non alla governance”.
“In questo periodo abbiamo assistito a scelte di destinazione delle risorse finanziarie, dei cittadini, con risposte puerili minime, tanto da assomigliare piuttosto a un presenzialismo elettorale, azioni non pertinenti in un periodo tanto fragile: possibile che Udine, la capitale del Friuli, limiti i propri interventi a Luna Park, Friuli Doc, Luminarie natalizie…?”, prosegue il consigliere comunale Lorenzo Patti.
“Ci chiediamo se ci sia stato un confronto reale e realistico con le associazioni di categoria (Ascom, Cciaa, ecc) prima di effettuare le scelte, perciò chiediamo ci vengano documentate. Signor Sindaco, signori assessori, vi chiediamo quali sono le azioni concrete di guida che l’amministrazione comunale deve rappresentare per la comunità, di aiuto e supporto economico, alle famiglie, ai cittadini, alle imprese danneggiate dalla chiusura delle loro attività, agli studenti. Si è compiuto qualche passo per offrire un sistema di accompagnamento psicologico, convenuto con l’azienda sanitaria, per le condizioni di fragilità mentale in cui molti cittadini si trovano, dopo aver perso il lavoro?”.
“Quali azioni mirate, convenute sempre con la sanità, si sono messe in atto, per una capillare formazione ai medici di base, lasciati spesso a gestire i propri pazienti con individualità personali, piuttosto che attraverso una gestione condivisa. Ci sono stati segnalati molti casi di disservizi, pericolosi per la vita delle persone. Alcuni esempi: risposte dal 118 in cui dichiarano che l’ambulanza non è disponibile prima di tre ore; medici di medicina generale non reperibili durante il loro turno di apertura ambulatoriale (nella pausa pranzo lo studio è chiuso, il servizio medici di guardia non è attivo, il pronto soccorso sovraccarico). Dov’è la presa in carico di cittadini ammalati di altro dal Covid? Come interviene il Comune nel dialogo per la stesura di un protocollo di emergenza con l’azienda sanitaria a risposta delle richieste cittadine? Come stimola l’AsuFc a migliorare il proprio servizio?”, si chiede ancora SiAmo Udine.
“Portando la voce di molti cittadini che abbiamo incontrato in questo periodo, chiediamo più responsabilità, più oculatezza nella gestione delle spese. Sono utili i 90.000 euro spesi per le luminarie di Natale? I costi di Friuli Doc, gli errori di via Aquileia pagati cari? C’è stato un confronto con i commercianti? Questi soldi potevano essere spesi per abbattere tasse e costi comunali almeno a quei negozianti?”, si legge ancora nella nota. “Chiediamo di risparmiare su queste spese e destinare i fondi per aiuti, anche piccoli ma incoraggianti, una tantum, a specifiche categorie economiche danneggiate direttamente dai provvedimenti del Governo. Questa modalità di governance non sta gestendo l’emergenza, continuando a far finta che andrà tutto bene. Dateci dimostrazione che ci stiamo sbagliando. Attendiamo una discussione generale in Consiglio comunale e azioni immediate della Giunta”, conclude Patti.