“L’Unione Europea e in particolare l’Italia hanno il compito di rassicurare i Paesi candidati che il processo di adesione non si è fermato, e al tempo stesso sottrarre all’influenza economica della Russia quegli stessi Stati, ma anche Paesi dalla postura ambigua, come l’Ungheria. Non va trascurato nemmeno nei Balcani l’esercizio del soft power cinese nell’area”. Lo ha detto oggi la senatrice Tatjana Rojc, capogruppo Pd in commissione Politiche europee, nell’aula di Palazzo Madama durante la discussione generale sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre a Bruxelles.
“L’Unione Europea ha l’interesse di allargare i propri confini orientali – ha affermato Rojc, precisando che “ragioni commerciali, energetiche e geostrategiche guidano alla costruzione di un più solido argine, con regole condivise, rispetto alle turbolenze dell’area aggravate dalla guerra all’Ucraina, cui non va disgiunta la questione immigrazione”.
Ricordando che “in Europa vivono circa 50 milioni di appartenenti a minoranze linguistiche che non vengono adeguatamente tutelati”, la senatrice ha chiesto di “riflettere seriamente sulla Carta europea che ne tutela i diritti e applicarne i principi in Italia e in Europa”.
La premier Meloni ha aperto la sua replica rispondendo proprio alla senatrice dem, sottolineando l’impegno dell’Italia a favore dei Paesi dei Balcani.