“Anziché pagare spot e pubblicità sui giornali, la Giunta pensi a occuparsi in modo serio della sanità regionale: a due anni dalla riforma, l’unico risultato davvero tangibile sono i tagli agli ospedali, uno sbilanciamento del sistema a favore dell’università e una sanità territoriale che non riesce a decollare. Una pessima riforma che non fa altro che penalizzare i cittadini”.
Barbara Zilli (LN) ha presentato una interrogazione per conoscere i costi della campagna pubblicitaria sulla sanità che è apparsa in questi giorni sui quotidiani e in manifesti affissi nei capoluoghi regionali.
“Tappezzare città e giornali con falsi slogan non servirà a coprire la realtà sulla sanità regionale: quale altra favoletta ci vuole raccontare la Giunta Serracchiani? Qui si vedono solo bugie” accusa Zilli.
“Quali sarebbero gli ambulatori aperti più a lungo con medici di famiglia e pediatri? Forse sta parlando dei Cap? Strutture alle quali è stata solo cambiata un’insegna e ritinteggiate le pareti, per i quali vengono pubblicizzati servizi – attacca Zilli – come pediatri o la possibilità di effettuare esami, che ancora non esistono. Nei pochissimi Cap aperti, ad oggi altro non c’è che i medici di famiglia, che per altro da oltre un decennio lavorano già utilizzando lo strumento della medicina di gruppo”.
“Per non parlare poi dei fondi al territorio – dice ancora Zilli – quello che si è visto in due anni, sono stati solo tagli, declassando ospedali periferici perfettamente funzionanti e funzionali, tagliando servizi soprattutto per le persone anziane che hanno l’estrema necessità di prossimità nelle cure. E mentre aspettiamo che decolli la sanità territoriale, queste persone a chi si rivolgono? Basta ricordare che l’ambulanza a San Pietro al Natisone è arrivata a oltre due anni di distanza dall’approvazione del piano dell’emergenza”.
“L’odontoiatria sociale – continua – è stata una puntuale iniziativa elettorale, che ha visto un boom di accessi, rallentando così l’intero sistema: chiedo all’assessore ci siano effettivamente coloro che usufruiscono di questo servizio”.
Infine, Zilli rincara la dose affermando che “è inutile implementare servizi on-line sei poi le liste d’attesa rimangono infinite”.
“Un inutile spreco di denaro pubblico – dice Zilli – solo per raccontare una realtà che non esiste: la sanità friulana, perfettibile ma efficiente e al servizio del cittadino è stata completamente distrutta da chi ci vuol far credere di aver fatto una riforma, ma che invece ha fatto a pezzi i servizi sanitari essenziali”.