Un grillino della prima ora che, nel corso degli anni, ha conquistato esperienza politica e un equilibrio di ferro. E’ Stefano Patuanelli, l’ex capogruppo dei Cinque Stelle al Senato, protagonista delle trattative per la nascita del Governo giallorosso Conte Bis e, da stasera, Ministro per lo Sviluppo Economico.
Nato a Trieste 45 anni fa, tre figli (Filippo, Viola e Agata), laureato in ingegneria e libero professionista, consigliere e tesoriere dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Trieste dal 2009 al 2011, Patuanelli è stato fra i primi triestini ad abbracciare il Movimento dei Cinque Stelle. E’ lui che, nel 2005, fonda e anima insieme a pochi altri attivisti, il Movimento di Beppe Grillo. Ed è lui che, nel 2011, insieme all’altro triestino Paolo Menis, è fra i primi consiglieri comunali pentastellati eletti in Italia.
Alla fine del mandato, cinque anni dopo essere stato il portavoce del gruppo in Consiglio Comunale, decide di non ricandidarsi e, nel 2018, ma corre per le Parlamentarie del Movimento al Senato. E’ una mossa vincente: raccoglie 155 preferenze, solo 12 in più di Elena Bianchi che gli consentono di candidarsi al primo posto della lista e di essere l’unico triestino dei Cinquestelle eletto a Palazzo Madama.
In Senato diventa il presidente del gruppo pentastellato e tocca a lui, e alle sue doti di equilibrio, mantenere unito il gruppo nel difficile passaggio dell’accordo con la Lega Nord per la nascita del Governo gialloverde con Salvini.
E tocca ancora a lui guidare il gruppo nella nuova trattativa dei pentastellati con il Pd, lavorare ai tavoli del nuovo programma di Governo e portare il nuovo accordo alla prova della piattaforma Rousseau, superata con un voto quasi plebiscitario.
A lungo indicato come candidato in pole position per il Ministero delle Infrastrutture al posto dell’altro pentastellato Danilo Toninelli, Patuanelli è approdato invece a un altro ministero di primissimo piano, quello dello Sviluppo Economico dove si troverà a gestire, fra l’altro, le 166 crisi aziendali in atto a oggi, a cominciare da quella dell’Alitalia fino ad arrivare a quelle che riguardano il Friuli Venezia Giulia, dalla Ferriera di Servola alla Safop, dal Mercatone Uno alla Sirti.