La scelta netta che rappresenta il punto di svolta rispetto al passato è quella di eliminare definitivamente i vitalizi dei consiglieri regionali. È quanto emerge dal testo della proposta di legge sulla riduzione dei costi della politica (pdl 5/XI) votato oggi dalla V Commissione presieduta da Vincenzo Martines (Pd).
«In molte Regioni – spiega Martines – i vitalizi sono stati aboliti. Si tratta di una scelta netta che facciamo anche noi perché rappresenta uno dei costi più incidenti sul bilancio regionale». La voce vitalizi, infatti, potrebbe costare ogni quinquennio ben 4 milioni di euro, una spesa che nel tempo diventa enorme essendo continuativa.
«Quindi – continua Martines – si è deciso che questa spesa non ci sarà più, mentre ovviamente andrà a esaurimento per quei consiglieri che già percepiscono il vitalizio».
RIMBORSI E PREVIDENZA. Ogni singolo consigliere gestirà le sue spese per l’esercizio del mandato elettivo. In questo rimborso, spiega ancora Martines, «ci sono tutte le spese che riguardano carburante, autostrada, formazione, viaggi istituzionali e tutte le altre voci che venivano in passato coperte come finanziamento ai gruppi, ma conterrà inoltre anche la possibilità di pagare la propria previdenza. Nel corso della legislatura la pensione del lavoro precedente di ogni consigliere viene congelata. Dal momento in cui il vitalizio viene a mancare si dà la possibilità di pagare in questo modo una previdenza su base individuale».
LA GESTIONE “SCONTRINI”. «Sulla scorta di quanto prevede il decreto Monti – spiega ancora Martines – è previsto un forfait che eviterà la complicata e costosa gestione sulla tenuta contabile che tanta “stampa” ha prodotto in questi ultimi tempi». In sostanza non ci sarà più la tenuta contabile degli scontrini e ogni consigliere avrà un rigido tetto massimo di spesa consentito, salvo detrazioni decise dall’ufficio di presidenza per assenza dell’attività istituzionale propria.