Anche il governatore Massimiliano Fedriga interviene nel dibattito sul Green Pass, scatenato dalla decisione del Presidente francese Emmanuel Macron che, in diretta tv a reti unificate, ha annunciato l’estensione del certificato per accedere a ristoranti, caffè e trasporto pubblico.
“In Italia il Green Pass c’è già, ad esempio per i matrimoni”, ha detto Fedriga, ospite a Radiouno In Vivavoce. “Serve equilibrio: vista la situazione contingente, potremmo pensare di favorire con il certificato verde l’apertura di attività chiuse, come le discoteche. Sulle altre, al momento il livello dei contagi ci consente di proseguire come stiamo facendo. Allo stato attuale non avrebbe senso il modello francese. Dobbiamo mantenere l’equilibrio, per salvaguardare salute e attività economiche”.
“La partecipazione alla campagna vaccinale è comunque fondamentale, soprattutto in prospettiva e guardando alle forme gravi e alle ospedalizzazioni. In Fvg stiamo contattando tramite lettera tutti gli over 60 non vaccinati per invitarli ad aderire alla vaccinazione. Altrettanto fondamentale è combattere le fake news, specie sui social network, che stanno diventando pericolose. Ci sono anche casi molto gravi. Penso al video della monetina che rimane attaccata al braccio o a chi parla di decessi legati al vaccino o di microchip iniettati… Certo, effetti collaterali ce ne sono, come ce ne sono nelle medicine che tutti noi abbiamo in casa. Ma quanti morti ci sono state per il Covid?”, incalza Fedriga.
“Dobbiamo raccontare la verità scientifica e oggettiva. Chi alimenta campagne di disinformazione si deve sentire responsabile per ogni contagio in più e per ogni eventuale persona che rischia conseguenze gravi. Ma faccio un appello anche alla scienza e ai medici: devono parlare con una voce univoca. Ricordiamoci che è grazie ai progressi della scienza e della medicina se oggi abbiamo questa speranza di vita e possiamo combattere moltissime malattie”.
C’è poi il tema dei parametri Covid, quelli usati dalla Cabina di regia per definire i colori delle regioni. Al momento tutta l’Italia è bianca, ma cinque regioni rischiano di passare al giallo a causa dell’aumento dei contagi. “Chiudere per qualche caso in più è controproducente anche per la campagna vaccinale. Dobbiamo puntare sul numero di ospedalizzazioni”, spiega Fedriga. “Dobbiamo cambiare il punto di vista rispetto a un anno fa, perché abbiamo una nuova arma che sono i vaccini. Ripeto, l’equilibrio è fondamentale: si possono fare molte attività, quasi tutte, ma con delle regole. Dobbiamo proteggerci a vicenda, per un rispetto e una salvaguardia reciproca”.