La mozione presentata dal Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle per sollecitare il potenziamento della linea ferroviaria ad alta velocità Venezia-Trieste è stata ritirata dal primo firmatario, il consigliere pentastellato Cristian Sergo. La scelta è stata presa al termine di un lungo dibattito e dopo che erano stati presentati emendamenti da Lega e Forza Italia, modifiche rispetto alle quali Sergo si è dichiarato perplesso, evidenziando che avrebbero snaturato il provvedimento. Con questo atto di indirizzo, che nel corso della discussione aveva registrato la richiesta di aggiungere la firma da parte di diversi consiglieri esponenti di Pd, Open Sinistra Fvg, Cittadini e Patto per l’Autonomia, si voleva impegnare la Giunta Fvg a chiedere a Rete ferroviaria italiana (Rfi) di realizzare nel più breve tempo possibile il potenziamento tecnologico della tratta Venezia-Trieste e la soppressione dei passaggi a livello.
Si voleva altresì andare a verifica di costi e benefici con tutti i territori coinvolti dalle varianti che riguardano la tratta Venezia-Trieste Airport, considerando che per realizzare quelle nella nostra regione saranno complessivamente necessari 429 milioni di euro a fronte della prospettiva di risicati benefici di risparmio di tempo.
Con la mozione, inoltre, si chiedeva inoltre alla Giunta di prendere posizione contro la realizzazione della variante Ronchi-Aurisina, lunga 23 km totalmente in galleria per un costo complessivo che varia da 810 a 970 milioni di euro.
Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore Fvg alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti. “L’ammodernamento della linea ferroviaria Venezia-Trieste è un progetto di interesse nazionale che deriva dagli accordi Stato-Regione presi in passato e non va attribuito a questa amministrazione. Si tratta di una iniziativa che, dopo anni di silenzio assoluto, abbiamo voluto rendere pubblica. Per questo andremo nei numerosi territori coinvolti per raccogliere spunti e valutazioni nel più ampio spirito di trasparenza e partecipazione”, ha detto Pizzimenti.
“Questo progetto non nasce per volontà del Friuli Venezia Giulia, bensì è stato presentato alla Regione da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) – ha rimarcato Pizzimenti -. Visto che il suo impatto non è indifferente soprattutto per le varianti di Latisana e sul fiume Isonzo e per il tratto Ronchi-Trieste che attraversa il Carso, per noi è fondamentale coinvolgere il territorio, raccogliendo i pareri degli enti locali e delle popolazioni interessate. Insieme dobbiamo capire, infatti, quali siano le soluzioni migliori per dare risposte alle esigenze di velocizzazione sia del trasporto passeggeri che di quello riguardante le merci”.
“Siamo convinti però che la prima fase di potenziamento tecnologico della linea vada avviata subito, utilizzando i 200 milioni di euro a nostra disposizione. Per questo – ha annunciato l’assessore – a breve saranno pubblicati gli avvisi di gara per la realizzazione di questi interventi”.
“Sul tracciato dell’alta velocità ferroviaria Trieste-Venezia, la Giunta Fedriga è rimasta ferma ai titoli, assente e senza idee sulla programmazione. L’opera guarda a un orizzonte temporalmente lontano ma scelte di tale portata vanno chiarite ora e non quando le cose saranno già chiuse”. Lo affermano in una nota i consiglieri regionali del Pd, Mariagrazia Santoro e Diego Moretti, intervenendo nel dibattito sulla mozione riservata al potenziamento della linea ferroviaria Venezia-Trieste, discussa e bocciata oggi in Consiglio regionale.
“Debora Serracchiani, allora presidente della Giunta regionale – chiarisce Santoro, già assessore regionale alle Infrastrutture – aveva siglato un accordo quadro insieme al presidente del Veneto, Luca Zaia, e all’ex ministro Graziano Delrio per un progetto di velocizzazione della linea Venezia-Trieste. Tale studio, però, non è mai stato consegnato alla precedente Amministrazione e non c’è stato nessun preventivo assenso. È strano che, dal 2018 a oggi, ci sia stato un vuoto, senza che l’attuale Amministrazione battesse un colpo al Ministero su questo argomento che, va chiarito, non riguarda un sì o un no alla Tav, ma la fattibilità della velocizzazione della rete. A oggi non sappiamo nemmeno cosa intenda fare chi attualmente guida la Regione Fvg”.
Un concetto sottolineato anche dal collega di partito, Moretti, che, a sua volta, punta il dito contro la Giunta Fedriga, evidenziando che “ha l’alta velocità nel suo programma elettorale ma non ha ancora chiarito cosa vuole fare. Inoltre, ci sono questioni che riguardano il territorio, come la variante Ronchi-Aurisina, opera molto impattante dal punto di vista ambientale. Non ha alcun senso logico sventrare il Carso per risparmiare sei minuti”.