Al via l’anno giudiziario 2021 al Tar per il Friuli Venezia Giulia anche senza cerimonia d’inaugurazione. Con la relazione presentata alla stampa, la Presidente Oria Settesoldi ha tracciato un bilancio dell’attività del Tribunale amministrativo per il 2020, caratterizzato dall’emergenza Covid-19 che non ha affatto ridotto i parametri di efficienza e celerità delle decisioni che caratterizzano l’ufficio giudiziario.
Un anno, quello trascorso, nel quale tutti gli operatori della giustizia amministrativa, a partire dagli avvocati, hanno dovuto misurarsi con nuove modalità organizzative per impedire che l’emergenza sanitaria potesse incidere sul regolare svolgimento delle udienze e sull’assunzione delle decisioni che, per la maggior parte del periodo dell’anno, sono avvenuti attraverso l’impiego strumenti telematici.
Malgrado le difficoltà derivanti dalla pandemia, il Tar triestino si conferma tra i primi in Italia sia per il carattere “attuale” del contenzioso (l’arretrato risulta essere stato praticamente azzerato), sia per la celerità delle decisioni che, come sappiamo, è uno dei parametri sulla base dei quali si misura il grado di rispetto del diritto fondamentale ad una decisione in tempi ragionevoli indicato nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
La velocità di decisione del Tar per il Friuli Venezia Giulia si è mantenuta a livelli estremamente elevati, gli appalti sono stati decisi in sospensiva per l’85% dei casi con un tempo medio di 37 giorni.
Tali elementi di efficienza sono stati schematizzati nella relazione della Presidente Settesoldi la quale ha auspicato possa tornarsi presto alla normalità anche con una inaugurazione dell’anno giudiziario prossimo “in presenza”, ciò che costituirà il segno della superata emergenza per il Paese ed il ritorno ad una rinnovata solennità che non va abbandonata anche nel ricordo di chi dalla pandemia ha subito le conseguenze più gravi.
I provvedimenti adottati nel 2020 sono stati 637, oltre 46 decreti presidenziali, questi ultimi aumentati del 18 per cento per la maggior richiesta di interventi cautelari urgenti, disciplinati anche dalla normativa processuale dell’emergenza Covid-19. La percentuale sulla quale si attestano gli appelli al Consiglio di Stato si attesta sul 20 per cento dei provvedimenti emanati, segno di una sostanziale “accettazione” delle decisioni espressa dalle parti pubbliche e private.
Anche i cosiddetti “riti speciali” presentano dati e statistiche di tutto rilievo: tra questi, in relazione ai giudizi volti a garantire una decisione in tema di accesso ai documenti amministrativi delle pubbliche amministrazioni, in tema di silenzio inadempimento (configurabile quando l’Amministrazione non risponde alle istanze di cittadini e imprese) e in tema di ottemperanza (cioè quando l’amministrazione non esegue una precedente sentenza o ordinanza) il tempo medio di decisione della causa è stato di 125 giorni dal deposito del ricorso.
Un plauso è stato espresso dalla Presidente Settesoldi non solo ai magistrati del Tribunale ma anche al personale amministrativo: tutti hanno mostrato altissima qualificazione e dedizione, ciò che ha consentito di ridurre al massimo le criticità dettate dal momento.