“Il ministero per i Beni e le Attività culturali finanzia Udine Far East Film con una piccola cifra, nella convinzione che le risorse che la Regione Friuli Venezia Giulia investe nel festival siano sufficienti. Credo che il ministero dovrebbe valutare con la massima attenzione quali iniziative sono strategiche per il Paese e sostenerle: stiamo lavorando perché questo avvenga”. L’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, nel corso della presentazione della diciassettesima edizione del festival dedicato al cinema orientale – 70 titoli, 11 cinematografie in 10 giorni di programmazione dal 23 aprile al 2 maggio, con 120 eventi nelle vie e piazze del centro di Udine – non manca di rispondere all’appello rivolto dagli organizzatori del FEFF.
“Il Far East Film – ha affermato Thomas Bertacche – è un evento udinese, regionale, italiano, europeo: chiediamo agli amministratori locali che, finanziando in maniera importante il festival dichiarano di condividere l’impresa, di conquistare assieme l’ultimo tassello mancante: dobbiamo lavorare assieme per accorciare la distanza tra la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e Roma”. Essere lontano dal centro politico del Paese – hanno sottolineato nel corso della presentazione Bertacche e Sabrina Baracetti, ideatori e organizzatori del festival – “comporta la difficoltà nel farsi riconoscere, nell’evidenziare i crediti ottenuti per l’Italia e la ricaduta culturalmente qualitativa su tutto il paese”. Un ragionamento condiviso da Torrenti che ha richiamato il Ministero a maturare una maggiore consapevolezza del fatto che “nella periferia del Paese succedono delle cose importanti, non solo dal punto di vista culturale, ma a largo raggio e a profonda ricaduta anche per le relazioni italiane e internazionali”.
“La popolarità che ha guadagnato in tanti anni Far East Film è il viatico non solo per relazioni culturali, ma anche commerciali e economiche che nelle strategie del nostro Governo sono centrali”, ha osservato l’assessore, ribadendo che il sostegno al FEFF è merito proprio di quel circolo virtuoso che permette ai festival del Friuli Venezia Giulia di essere i più scientifici e i più popolari, sempre in continua evoluzione, in continuo miglioramento. “Da questo punto di vista Far East è un’eccellenza nell’eccellenza: tratta di un cinema di una terra lontana, ma popolare, e riesce a coinvolgere un’intera città dal punto di vista sociale, commerciale, turistico, ricettivo. Un’iniziativa culturale non nasce con quelle finalità, ma è indubbio che se accanto alla proposta di qualità c’è anche una importante ricaduta per il territorio questo è un valore aggiunto”, ha concluso Torrenti.
Oltre 10 dei 70 titoli saranno “premiere” internazionali, 20 sono anteprime europee, due saranno presentati a Udine in contemporanea con l’uscita nelle sale nei rispettivi paesi. Novità di quest’anno sarà un evento inaugurale di prima scelta e un campus scuola di giornalismo per 8 ragazzi (quattro da Europa e altrettanti dall’Asia) che diventeranno ambasciatori di FEFF e della regione. “Abbiamo voluto un evento fortissimo, oltre le nostre possibilità economiche: apriremo il festival con un appuntamento musicale per evidenziare con un altro linguaggio i legami che ci uniscono alla cultura asiatica: la musica”, ha commentato Baracetti. Il gala musicale del 23 aprile vedrà il compositore, pianista, direttore d’orchestra, regista e scrittore giapponese Joe Hisaishi alla sua prima performance italiana: guiderà la RTV Slovenia Symphony Orchestra e si esibirà al pianoforte, sfogliando pagine in equilibrio tra cinema e produzione solista.