Le forze di opposizione non accettano di guardare da lontano l’iter del progetto dell’ovovia di Trieste, mai approdato in Consiglio comunale. Quindi chiedono congiuntamente la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio interamente dedicata a far luce sullo stato dell’arte relativamente al progetto, alle sue varianti, agli strumenti urbanistici. Ricordiamo che il Presidente del Consiglio ha, a norma di legge, 20 giorni di tempo per convocare ed effettuare la seduta.
“Nonostante le mie numerose richieste di accesso agli atti, non ho avuto ancora risposte adeguate” esordisce Alessandra Richetti, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Presidente della Trasparenza e prima firmataria della richiesta. “Sono molti i punti sui quali è necessario fare chiarezza e occorre subito ottenere risposte alle tante obiezioni al progetto fatte dalla Regione, dalla Sovrintendenza e anche dalla Commissione Europea”.
“Sul progetto la cittadinanza non è mai stata coinvolta – dichiara Riccardo Laterza, capogruppo di Adesso Trieste – e anche l’organo principe della democrazia non ha mai avuto l’onore di essere informato in merito. Auspichiamo che molte cittadine e cittadini vengano a seguire la seduta in Consiglio comunale, per poter finalmente far sentire la propria voce sul progetto calato sulla loro testa e che riguarda il futuro di tutte e tutti noi”.
“Dobbiamo sottolineare che la battaglia che si sta giocando non è solamente tecnica, ma fortemente politica – dichiara Francesco Russo del Partito Democratico – e per questo più di un anno fa offrimmo la disponibilità ad andare insieme a Roma per cambiare il progetto”.
“Abbiamo passato un anno a rincorrere la stazione di arrivo che veniva continuamente spostata da Campo Romano, a Montegrisa, a Opicina, senza mai informare i residenti – conclude Giorgio Sclip di Punto Franco – anche questo dimostra lo scarso coinvolgimento della cittadinanza da parte dell’Amministrazione”.
“Un opera inutile, calata dall’alto, senza coinvolgere la cittadinanza, per di più utilizzando soldi a debito del Pnrr. Prima d’indebitare le future generazione e distruggere l’ambiente, sarebbe opportuno avere una visione sistemica e un piano strategico sulla mobilità della città”, chiosa Ugo Rossi, 3V Verità Libertà.