Luca Zaia si schiera per la zona rossa a Natale. A fronte dell’andamento della curva dei contagi nella sua regione e soprattutto del numero di vittime, è il presidente del Veneto il primo a chiedere restrizioni massime per il tutto il periodo delle festività.
Una posizione, sostenuta anche dal collega Massimiliano Fedriga, che sarebbe stata ribadita durante il vertice tra le Regioni e il Governo, stando alle indiscrezioni sull’esito dell’incontro. Il presidente del Fvg mette, però, le mani avanti e anticipa la richiesta di ristori al 100 per cento per le attività colpite.
A nove giorni dal 25 dicembre, questa potrebbe essere la giornata decisiva per definire la stretta sul Natale, che potrebbe poi essere sancita domani dalla Conferenza Stato Regioni. L’ipotesi che sta prendendo corpo è quella della zona rossa tra la vigilia e l’Epifania. Al termine del tavolo di questa mattina, il presidente Zaia ha fatto sapere di ritenere necessarie restrizioni massime per il periodo delle festività. Dopo lo sconforto di ieri, giornata in cui la sua regione ha registrato il maggior numero di vittime in questa seconda ondata, 165, Zaia ha fatto propria la linea rigorista. Quella che ha creato tensioni e divisioni all’interno del Governo, alimentate anche dalla posizione del Comitato tecnico scientifico, il quale ha raccomandato provvedimenti più severi di quelli al vaglio.
“Servono restrizioni massime, se non le fa il governo le facciamo noi” ha affermato Zaia. Più cauto Fedriga. “Se alla fine si dovesse optare per la zona rossa – afferma – ne prenderemo atto, ma chiedo fin d’ora di prevedere ristori al 100% per le attività che resteranno chiuse”.