“Un drammatico stillicidio. Solo nel 2022 sono 18 i suicidi tra i detenuti, a cui si aggiungono tre eventi suicidari tra agenti della Polizia penitenziaria, l’ultimo neanche dieci giorni fa a Milazzo. Dopo la lieve tregua del 2021 – 132 suicidi tra i ristretti e sei tra gli agenti – dovuta alla concessione dei domiciliari a una quota di detenuti a causa del Covid, siamo drammaticamente tornati ai livelli pre-pandemia. E al dato degli eventi suicidari portati a compimento vano aggiunti gli oltre mille tentati suicidi e i casi che non vengono comunicati”. Lo scrive in una nota Franco Dal Mas, senatore di Forza Italia e componente della commissione Giustizia.
“Numeri allarmanti che danno la misura di quanto in Italia si sia lontani dalla funzione riparatrice e ricostruttiva della detenzione, così come riaffermato dai lavori della commissione Ruotolo. Funzioni che non possono essere assolte quando la popolazione carceraria è ben superiore alla capienza massima degli istituti: a fronte di 50.853 posti, senza tener conto delle sezioni chiuse per lavori di adeguamento, sono circa 54.600 i detenuti, di cui quasi 9mila in attesa di primo giudizio e circa 7500 con sentenza di condanna non definitiva. Ciò a dire – aggiunge il senatore azzurro – che circa il 30 per cento della popolazione carceraria non ha la certezza di dover scontare una condanna”.
“Poche carceri, e per di più in condizioni pessime, troppi detenuti, pochi agenti di polizia penitenziaria, costretti a lavorare in condizioni a dir poco precarie: fattori che danno la dolorosa somma dei suicidi in carcere, sui cui c’è stata la condanna, questa sì definitiva, da parte del Consiglio d’Europa, riferita a dati del 2020. Numeri che, purtroppo, non accennano a diminuire e non lo faranno se non interveniamo subito con misure efficaci e tempestive”, conclude Dal Mas.