Quanto accaduto ieri sera in Consiglio comunale a Udine, la mancanza di fiducia reciproca all’interno della maggioranza e le parole dell’assessore Federico Pirone, che parla di appoggio esterno del gruppo Alternativa per l’approvazione del bilancio comunale, mettono in dubbio il fatto che la Giunta Honsell abbia ancora una maggioranza. Guardando alla lista dei consiglieri, anche senza Alternativa l’esecutivo comunale ha ancora i numeri per proseguire, seppur molto risicati. Potrebbe bastare qualche contrattempo per mettere in minoranza la Giunta.
“Per quanto ci riguarda – dice Andrea Sandra di Alternativa – noi siamo ancora in maggioranza. Abbiamo preso impegni precisi sulla base del programma elettorale, ma quando ci si discosta da quel documento ci sentiamo liberi di decidere. Dipende tutto, quindi dal sindaco e dalla sua squadra”.
E i motivi di contrasti di Alternativa con la maggioranza non sembrano essere pochi. “Dispiace che qualcuno abbia fatto intendere – continua Sandra – che le nostre decisioni siano state dettate dalla volontà di entrare in giunta, una della quale finora abbiamo condiviso ben poco. Sulle scelte importanti non siamo mai stati ascoltati”. Diverse le questioni sul tappeto: l’ampliamento dei supermercati, la pedonalizzazione di via mercato vecchio, la fusione Hera-Amga (votata con difficoltà), sottopasso della Stazione, politiche culturali, un bilancio 2017 poco coraggioso e il Piano delle alienazioni del patrimonio non condiviso.
Su quest’ultimo punto, Hosam Aziz di Alternativa è stato molto duro. “Non ci piace – dice l’ex Pd – dal momento che non si capisce a chi saranno venduti i beni, compresi i lasciti, in che modo e quali saranno le future destinazioni. Tali decisioni dovrebbero essere prese dal Consiglio e non da un assessore. Non è la stagione dei saldi e non vogliamo vendere i gioielli di famiglia”.
L’opposizione chiede le dimissioni
Una situazione, questa, per la quale i consiglieri d’opposizione Loris Michelini di Identità, Paolo Perozzo del M5S e Vincenzo Tanzi del gruppo misto chiedono le dimissioni di Honsell. “Non ha la maggioranza – dice Michelini -, dal momento che i numeri sono troppo risicati, senza contare il Piano delle Alienazioni non condiviso non solo col Consiglio, ma nemmeno con la sua maggioranza. E’ il fallimento politico suo, del Pd, della sua lista e della sua giunta”. Per Perozzo, quanto accaduto è il risultato di 4 anni nei quali non ha ascoltato la proprio maggioranza. Il mancato accordo sul bilancio è un chiaro fallimento politico.
“Se Honsell e la sua maggioranza – conclude Tanzi – avessero un pizzico di senso di responsabilità nell’amministrare senza ombre Udine, l’unico passo che dovrebbe fare il sindaco è dimettersi. Far saltare la seduta su un documento fondamentale per qualsiasi amministrazione, su un bilancio di previsione iscritto all’ordine del giorno da settimane, fa emergere tutta la sua debolezza e una palese incapacità a gestire il governo della nostra città e la sua maggioranza”.