“Le donne sono cambiate e il sostegno alla maternità deve tener conto di questi cambiamenti” esordisce Maria Sandra Telesca, assessore alla salute, integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia.
“Il mondo del lavoro comprende molte più donne che in passato. Per fare un esempio basti pensare che, alla Facoltà di medicina, le studentesse hanno superato numericamente i maschi. Le donne chiedono non solo di poter lavorare, ma anche di avere a disposizione servizi che aiutano la gestione di una famiglia e dei figli. Un tema importante è quello della conciliazione dei tempi tra lavoro e famiglia”.
A essere coinvolte non possono essere solo le istituzioni e i privati, ma anche le aziende possono contribuire a cambiare la situazione. “Noi promuoviamo l’istituzione di asili nido aziendali, attraverso degli incentivi economici – prosegue Telesca -. Il nostro tessuto produttivo, però, è costituito in gran parte da piccole e medie imprese per le quali aprire un nido è impensabile. Puntiamo allora sui nidi familiari, che hanno avuto una grande crescita in questi anni, ma anche a forme di cooperazione tra famiglie in aree particolari, come quelle di montagna”.
Un welfare organizzato ha il suo costo: nella Finanziaria 2016 la Regione ha stanziato 20 milioni di euro per le varie forme di sostegno alle famiglie. “In questo settore, la sostenibilità economica degli interventi potrebbe essere data da risorse recuperate e utilizzate meglio. Evitare gli sprechi è il primo passo. Un esempio è la campagna sociale per le cure odontoiatriche. Questa norma va a definire in maniera chiara le regole per le cure dentistiche in FVG rendendo omogenee le attività di prevenzione e di cura per i minori, migliorando e aumentando il servizio per chi si trova in situazione di svantaggio”.