Nessun ménage à trois. Il Movimento 5 Stelle sbatte i pugni sul tavolo del Partito democratico e se ne va, anche se il tavolo ancora manco c’è. Il già precario dialogo per costruire una coalizione ampia in vista delle Regionali di primavera si è praticamente dissolto quando, questo pomeriggio, il coordinatore regionale Luca Sut con il senatore Stefano Patuanelli e i consiglieri regionali ha mandato una nota attaccano: “Ancora una volta l’azione politica del Pd si caratterizza per arroganza e illogicità. Abbiamo posto sul tavolo alcuni punti di un programma per noi imprescindibili, sottolineando come sia impossibile per il M5S dialogare con il Terzo Polo che, in Regione e in Parlamento, ammicca al centrodestra – affermano gli esponenti pentastellati – e la risposta del Pd è stata la convocazione di un incontro di campo largo”.
Il M5S non siederà, quindi, a nessun tavolo al quale ci saranno anche gli esponenti del Terzo Polo e, a questo punto, del Pd, continuando, però, a dialogare con altri partiti tra cui Open Fvg e Alleanza Verdi e Sinistra.
Il segretario regionale dem Renzo Liva replica secco: “Alla fine i Cinque Stelle Fvg hanno ubbidito agli ordini romani di Conte e saranno la stampella di Fedriga: liberi di farlo, ma si prendano le loro responsabilità senza cercare scuse e astenendosi da accuse irricevibili. Arrogante è chi all’apertura di un dialogo risponde con un comunicato stampa a freddo. Illogico è chi per anni lavora con noi in Consiglio regionale e fa alleanze nei Comuni con il Pd e poi si spaccia da ‘puro’. Il Partito Democratico ha preso l’iniziativa di aprire un tavolo ben prima che esistessero i punti programmatici del M5S. Abbiamo chiarito che non poniamo né devono essere poste pregiudiziali: i pentastellati ne pongono subito più d’una. Andiamo avanti e lavoriamo con chi ci sta, chi non c’è sbaglia, lo abbiamo sempre detto e poiché siamo di parola lo ribadiamo. Su chi scende per primo, non ci sono dubbi”.