E’ una vigilia scoppiettante questa che precede la Giornata internazionale della donna. A far discutere, stavolta, è un volantino diffuso dai giovani di Crotone della Lega in occasione dell’8 marzo. “La Lega umilia le donne. Con loro andiamo indietro di cent’anni” commenta l’eurodeputata del Pd Isabella De Monte, aggiungendo che “l’unica cosa che Salvini riesce a dire sulle donne è di riaprire le case chiuse”.
“Sappiamo che la tentazione di molti cavernicoli è di chiuderci a casa a fare a maglia – prosegue De Monte -, ma al di là degli idioti che hanno scritto e diffuso quel volantino ciò che spaventa è l’atteggiamento di Salvini, che dice di lavorare per la parità di genere ma in realtà sulla violenza contro le donne tace sempre. L’unica cosa che riesce a fare sul tema femminile è proporre di riaprire la case chiuse”.
“Non siamo davanti a una ragazzata – conclude l’eurodeputata, promettendo battaglia – o a uno scherzo di cattivo gusto: quello che si respira è un clima pessimo. Vogliono farci tornare indietro, ma non gliene faremo passare nemmeno una”.
Il volantino è stato aspramente criticato anche da Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico che su Facebook si augura “sia uno scherzo di cattivo gusto, ma se così non è, come temo, il vicepremier Salvini dica chiaramente se è questa l’idea di donna che Lega e governo vogliono far passare nel Paese”.
“E’ un elenco di luoghi comuni, di offese oltre che un becero tentativo di relegare le donne a un ruolo riproduttivo e alla ‘grande missione sociale da compiere’. Quale sarebbe ‘l’infungibile ruolo della donna’ inficiato da leggi e atteggiamenti – chiede Rotta -? Le uniche leggi mortificanti sono quelle presentate dalla Lega, come il ddl Pillon. Gli atteggiamenti da combattere sono quelli di chi, come il ministro Fontana, vuole donne sotto tutela. Salvini faccia chiarezza perché le donne devono sapere se questo è il modello che la Lega vuole riaffermare, cancellando con un colpo di spugna centinaia di anni di evoluzione culturale e battaglie sociali”.
Anche dalle quote rosa del Movimento 5 stelle arrivano pesanti critiche all’iniziativa della Lega. Le ministre pentastellate Elisabetta Trenta, Giulia Grillo e Barbara Lezzi parlano senza mezzi termini di offesa della “dignità delle donne” esprimendo “come donne di questo governo la nostra più profonda preoccupazione”.