Come da lunga tradizione anche quest’anno, in occasione del 2 giugno, festa della Repubblica, la sezione di Ronchi dei Legionari dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia consegnerà le tessere ad honorem ai familiari dei caduti nella guerra di Liberazione.
L’appuntamento è per mercoledì, alle 10.30, nell’area feste della parrocchia di Santo Stefano, nel rione di Vermegliano, sotto il tendone gentilmente concesso dalla locale Protezione civile e dall’amministrazione comunale.
“La città non può, soprattutto non vuole – ha detto la presidente, Marina Cuzzi – dimenticare le sue figlie ed i suoi figli che, con fatica, dolore, privazioni, paura, il più delle volte con la morte ma animati e sorretti dalla volontà di riportare nella loro nazione libertà, uguaglianza, democrazia, gioia di vivere, ci hanno regalato la Repubblica in cui oggi possiamo vivere in pace ed uguaglianza, retta dalle regole della Carta Costituzionale. Li ricorderemo, uno per uno, insieme ai loro congiunti, traendo ancora una volta forza dai loro insegnamenti e dal loro esempio”.
Furono 147 i ronchesi che caddero durante la guerra di Liberazione, ben più alto il numero di coloro che imbracciarono il fucile per “scacciare” le truppe nazifasciste. Ronchi dei Legionari, allora, aveva poco più di 7mila abitanti e furono 168 gli internati nei lager. A Ronchi dei Legionari, dopo l’8 settembre del 1943, nacque la “Proletaria”, la prima, vera formazione partigiana in Italia che coinvolse numerose famiglie. La città, nel 1993, è stata decorata con la medaglia d’argento al valor militare proprio per il suo contributo alla guerra di Liberazione nazionale. Era il 6 marzo del 1949, quando, a Ronchi dei Legionari, lungo via Monte Cosich, viene inaugurata la prima targa dedicata ai caduti partigiani, per la precisione a 10 caduti per la libertà dei popoli ed a 9 dispersi. Il Comune in quel tempo era retto da Carlo Bernazza ed il parroco era il noto don Giovanni Battista Falzari. Alle 10, in piazza dell’Unità d’Italia, cerimonia per ricordare la nascita della Repubblica alla presenza del sindaco, Livio Vecchiet.