“Con due emendamenti, che saranno presentati durante la discussione dell’Assestamento in Aula, sarà garantito un adeguato riconoscimento economico ai medici che dalle Unità speciali di Continuità assistenziale (Usca) decideranno di passare alle Unità di Continuità assistenziale (Uca) e stiamo studiando una misura di circa 5 milioni di euro per intervenire, in tempo di pandemia, sulle sofferenze di gestione dei bilanci delle strutture residenziali per non autosufficienti convenzionate che denunciano limiti derivati da mancati ricavi per le difficoltà registrate negli ultimi tempi”.
Lo ha annunciato oggi in Consiglio regionale il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, durante i lavori della I Commissione, chiamata a esaminare il disegno di legge n. 171 “Assestamento del bilancio per gli anni 2022-2024”.
Nel corso del suo intervento Riccardi ha illustrato anche l’emendamento che autorizza l’Amministrazione regionale a concedere risorse aggiuntive per gli interventi edili di carattere impiantistico delle strutture destinate a servizi residenziali per anziani non autosufficienti. Una misura, complessivamente di 4 milioni e 675mila euro, necessaria a far fronte ai maggiori oneri di realizzazione degli investimenti derivanti dall’aumento dei costi.
“Inoltre con questa manovra di Assestamento abbiamo deciso di concedere all’Associazione Comunità del Melograno 325mila euro per l’attuazione a Pradamano del progetto Casa nostra, avente ad oggetto la realizzazione di forme innovative di co-housing destinate a persone con disabilità. Anche in questo caso – ha spiegato Riccardi in conclusione – si tratta di risorse aggiuntive straordinarie per compensare l’aumento dei costi legati alle materie prime”.
“L’annuncio del prolungamento fino a fine 2022 delle Usca – unità speciali di continuità assistenziale che tanto erano state utili nella fase dell’emergenza sanitaria nella gestione domiciliare delle persone positive al Covid-19 – prevedendo anche il mantenimento della stessa paga trova il plauso della Fimmg Fvg”, commenta in una nota il sindacato dei medici di medicina generale che aveva avanzato questa proposta la scorsa settimana, in modo da gestire al meglio il passaggio di consegne tra le Usca e le nuove Uca (unità di continuità assistenziale), che in base al decreto ministeriale n.77 saranno sempre più chiamate a compiti di assistenza domiciliare in coordinamento con i medici di medicina generale.
“Ci aveva lasciato perplessi – spiega il segretario regionale della Fimmg Fvgdottor Fernando Agrusti – il fatto che per gli stessi compiti un medico delle Uca prendesse un compenso minore delle Usca: come medici non ne facevamo una questione monetaria, ovviamente, ma di coerenza del servizio. Ben venga quindi questa proroga decisa dalla Regione, anche su nostra proposta, con un periodo di tempo che permetterà di definire meglio pure la gestione organizzativa del rapporto tra medici di medicina generale e Usca, visto che si lavorerà a stretto contatto nell’ottica di una medicina territoriale sempre più vicina ai cittadini”.
“Per questo proponiamo l’avvio in tempi rapidi di un tavolo di confronto che da qui a dicembre definisca sul territorio regionale i nuovi compiti delle Uca e il loro rapporto con i medici di medicina generale. I medici di medicina generale sono stati in prima linea fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria e continueranno a fare il loro dovere, non ci tiriamo di certo indietro in questo momento di ripresa dei contagi soprattutto tra la popolazione anziana, che qui in Friuli Venezia Giulia è molto ampia”, conclude Agrusti.