“Ennesima bocciatura per la sanità del Friuli Venezia Giulia: a certificarne il fallimento, ancora una volta, è stata l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), con la pubblicazione di un’indagine condotta a livello nazionale sullo stato di attuazione delle cosiddette reti di patologia tempo-dipendenti”. Il commento è di Simona Liguori, consigliera regionale dei Cittadini.
“Per la nostra regione – spiega la Liguori in una nota – lo studio è a dir poco imbarazzante: nei casi riguardanti la rete trauma e la rete neonatologica e dei punti nascita, sono stati registrati i peggiori risultati in Italia. Di fronte a tutto questo, il presidente Fedriga e l’assessore Riccardi dovrebbero assumersi la responsabilità di spiegare ai malati che risiedono in Friuli Venezia Giulia perché servizi tanto necessari quanto attesi non sono ancora partiti”.
“Nel caso del trauma, per intenderci, i centri hub/spoke della rete a oggi non sono stati neppure individuati. E che dire riguardo alla rete neonatologica e punti nascita, che è l’unica in ritardo in tutto lo Stivale? Non fosse per il senso del dovere e la professionalità di chi ci lavora – conclude la consigliera – la situazione sarebbe estremamente critica”.
“Nella gestione della sanità e della pandemia, dove c’è il gradimento dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, andrebbe differenziato l’indiscutibile impegno degli operatori sanitari dai risultati poco lusinghieri di questa Giunta”. Lo rilevano i consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, alla luce del report di Agenas sullo stato di attuazione delle cosiddette reti tempo-dipendenti.
“Parliamo di reti per quelle patologie che necessitano dell’integrazione tra attività ospedaliera per acuti e post acuti e attività territoriale, con particolare riferimento a infarto, ictus, traumatologica, neonatologica e punti nascita, medicine specialistiche, oncologica, pediatrica, trapiantologica, terapia del dolore e malattie rare – affermano i consiglieri -. E il quadro che emerge dal report per la nostra regione presenta numerose criticità”.
“Nel rapporto Agenas sia preoccupantemente indietro nell’individuazione, ad esempio, dei centri hub e spoke per la ‘rete trauma’ e nell’individuazione della rete neonatologica e dei punti nascita – rimarcano i consiglieri M5S -. Per quanto concerne le reti cardiologica e ictus, invece, mancano la dotazione del personale e finanziamenti ad hoc”.
“Già nel valutare la rete oncologica, Agenas aveva posto il Friuli Venezia Giulia tra le peggiori regioni in Italia – concludono i portavoce pentastellati -. Ora questo nuovo report, tutt’altro che incoraggiante, dovrebbe portare a riflessioni profonde in chi gestisce la sanità regionale. Nonostante i continui tentativi di nascondere la polvere sotto il tappeto, alla fine i nodi vengono al pettine”.