“La pandemia da Covid-19 ha portato drammaticamente in primo piano la realtà delle residenze per anziani e in questo contesto è apprezzabile l’orientamento dell’Assessorato regionale Salute, politiche sociali e disabilità a valutare e ripensare l’intero sistema, concretizzatosi in questi ultimi giorni nella presentazione alla III Commissione permanente (Tutela della salute, servizi sociali, alimentazione, immigrazione, corregionali all’estero, previdenza complementare e integrativa) dell’Informativa con un dettagliato report sulla situazione dei ricoveri nelle strutture della Regione”, spiegano dal Coordinamento regionale delle Associazioni che si occupano di Alzheimer.
“Siamo però profondamente colpiti dalla mancanza di un coinvolgimento in questo percorso di ripensamento di una ristrutturazione del Sistema regionale. Nonostante la malattia dementigena sia riconosciuta una delle prime cause di non autosufficienza in età avanzata, nella situazione attuale, le associazioni che rappresentano i familiari di questi malati e che ogni giorno forniscono servizi importanti e spesso sostitutivi di quanto di competenza degli Enti pubblici, i principali portatori di interesse coinvolti, non possono partecipare e contribuire a una ridefinizione dei Servizi ai cittadini”.
“Riteniamo che gli oltre 10.000 cittadini (nonché altre migliaia esposti a rischio di ricovero) abbiano pieno e inderogabile diritto a far sentire la loro voce nelle sedi in cui si decide sulla qualità della loro vita, con importanti scelte nella programmazione sanitaria, che non possono essere totalmente delegate a tecnici e funzionari regionali” prosegue il Coordinamento, che coinvolge Alzheimer Basso Friuli e Veneto Orientale Odv di Latisana, Associazione Alzheimer Isontino Odv di Monfalcone, Associazione Demaison Aps di Udine, Odv Associazione Alzheimer Codroipo – Sostegno alle famiglie, AFAP Onlus di Pordenone, Associazione Centro Alzheimer Mitteleuropeo di Gorizia, Progetto Dina Scalise Onlus, Associazione Goffredo De Banfield Onlus Odv di Trieste e Alzheimer Udine Odv.
“Risulta riduttivo e fuorviante affrontare le problematiche del ricovero in strutture assistenziali separatamente da una programmazione generale delle politiche sanitarie riguardanti la vecchiaia. Il ricovero in residenze dedicate non deve rappresentare una scelta obbligata per carenza di valide risposte alternative quanto piuttosto dovrebbe costituire un punto di arrivo finale, se necessario, mettendo preventivamente in campo ogni intervento possibile che agevoli la permanenza a casa. Pertanto chiediamo il coinvolgimento attivo nell’elaborazione del progetto di riforma del sistema delle residenze per anziani e l’avvio del tavolo di confronto e lavoro a suo tempo prefigurato nell’incontro con l’Assessore e i funzionari regionali, finalizzato alla predisposizione di un Piano Regionale per le demenze”, concludono da Coordinamento.