“L’AsFo continua a lavorare al risparmio, con una conseguente penalizzazione dei servizi extra Covid. L’azienda ha i conti in utile, al netto delle spese per affrontare la pandemia che hanno segnato tutte le aziende, mentre i servizi ai cittadini, sui quali dovrebbe investire, sono in sofferenza”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), a margine dell’illustrazione in III Commissione Salute degli investimenti previsti in sanità all’interno del prossimo assestamento di bilancio (ddl 147).
“La restituzione all’Asfo dello scandaloso utile di nove milioni di euro maturati nel 2020 è un atto dovuto che non cancella i risparmi fatti nell’anno della pandemia penalizzando sia gli utenti sia i lavoratori della sanità, privati dei necessari rinforzi. Il trionfalismo con cui il sindaco di Pordenone ha annunciato la riassegnazione fondi è del tutto fuori luogo, anche in considerazione di quanto emerso oggi in 3ª commissione dove è stato confermato questo trend di risparmio”.
Durante la commissione odierna, continua la nota di Conficoni, “l’assessore Riccardi ha annunciato che nel 2021 la sanità del Fvg sta perdendo 224 milioni, di cui 159 per Covid. Focalizzandosi sui 64 milioni di buco per la normale attività, mentre Asufc è in rosso di 46 milioni e Asugi di circa 28, Asfo risulta in utile di 2,6 milioni quando nel Friuli Occidentale ci sono Rsa chiuse (Pordenone e Sacile), alcuni reparti dell’ospedale Santa Maria degli Angeli come oculistica e dermatologia versano in una condizione critica, la guardia medica funziona a singhiozzo, il Sert è in sofferenza, la medicina sportiva è stata eliminata a Maniago e San Vito al Tagliamento. Ancora una volta, dunque, l’Asfo si distingue in negativo perché taglia con i conti in attivo”.
Inoltre, aggiunge Conficoni, “se le altre Aziende sono in negativo è perché hanno speso per i servizi e ora vengono ristorate dalla Regione attraverso questo assestamento. Questa situazione allarga la forbice nell’assegnazione delle risorse tra Pordenone e il resto della regione. Gli esponenti del Centrodestra locale, a partire dai consiglieri regionali, alzino la testa e provino a dare un segno di presenza per tutelare davvero il loro territorio”.
“Possibile che di fronte alle gravi criticità registrate nella sanità dall’intero territorio, ci sia chi sceglie di ragionare in ottica pordenone-centrica, dimenticandosi di tutto il resto? Dichiarare che i fondi – ben oltre 9 milioni di euro di utili accantonati dall’Azienda sanitaria Friuli Centrale (Asfo) – saranno dati all’ospedale di Pordenone, è completamente fuori luogo. Si tratta di soldi del territorio che vanno riportati sul territorio”. Cosi una nota del capogruppo dei Cittadini in Consiglio regionale, Tiziano Centis, alla notizia del mantenimento dei 9 milioni di euro di utile all’interno di AsFo.
L’esponente dei civici si chiede “come saranno distribuite queste risorse perché sappiamo bene che sono strutture che meritano, tutte allo stesso modo, di essere migliorate e rese più funzionali. All’ospedale di San Vito il Pronto soccorso aspetta di essere riqualificato, dalla sala d’attesa agli spazi dedicati alle ambulanze, fino ai posti letto. Investire in questa direzione sarebbe un segno di riconoscimento a un’importante realtà del territorio, a beneficio dei servizi di un’area strategica di confine”.
“Le risorse accantonate dall’Azienda sanitaria Friuli occidentale sono a disposizione dell’AsFo stessa, la quale deciderà in autonomia e secondo la propria responsabilità dove allocarle” ha affermato il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, che ha sfidato a chiedere la sbobinatura del suo intervento in Consiglio regionale contro ogni menzogna o illazione sul presunto privilegio a favore di un territorio o di una località piuttosto di un’altra entro il Friuli Occidentale.
“Si è di fronte”, secondo il vicegovernatore, “a strumentalizzazioni irrispettose e superficiali, finalizzate solo a piccole contabilità elettorali, che vengono molto facilmente smascherate”.