Alla vigilia delle votazioni per le Rsu della sanità (la competizione si apre domani e proseguirà fino al 7 aprile, ndr), vedere manifestare assieme quattro sigle sindacali – Fp Cisl, Funzione Pubblica Cgil, Nursind e Fials – è senz’altro un fatto senza precedenti. A farle incontrare stamani davanti all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, è la pesantissima situazione del personale in cui versa l’Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale, prima fra le criticità rilevate dai Sindacati.
“Una carenza – spiegano Nicola Cannarsa, Andrea Traunero, Afrim Caslli e Francesco Telaro – riportata anche dal Piano annuale 2022 presentato alle parti sociali dalla stessa Azienda, e che rileva 370 unità in meno negli ultimi 3 anni, di cui 286 del comparto (non dirigenza). Al netto delle assunzioni Covid, infatti, risulta che mancano all’appello centinaia di operatori, e che ad aver pagato il prezzo più alto sono stati soprattutto i presidi più periferici di Palmanova e Latisana, che tra il 2018 e il 2020 hanno registrato un calo di 104 unità, di cui 79 del comparto e 25 della dirigenza”.
“E’ chiaro – spiegano i sindacalisti – che per garantire i livelli essenziali di assistenza e ridurre le liste d’attesa serve un acquisire nuove risorse, partendo dalle 255 persone assunte nel corso dell’emergenza pandemica”.
A detta di Fp Cisl, Funzione Pubblica Cgil, Nursind e Fials le trattative su questo punto devono andare avanti, tanto che è già stato fissato per il 13 aprile un incontro con il direttore generale di AsuFc, Dennis Caporale, subito dopo l’insediamento e la piena operatività delle nuove Rsu.
E proprio sulle trattative, le quattro sigle sindacali lanciano un messaggio chiaro: stato di agitazione e sciopero sono l’estrema ratio dell’attività sindacale. Riteniamo che il percorso con la dirigenza non sia ancora chiuso del tutto, ma che ci siano spiragli di dialogo. Non riconoscerlo significa non fare il bene dei lavoratori del comparto.
Il riferimento va dritto alla Uil, che proprio i giorni scorsi ha, con una inspiegabile fuga in avanti, proclamato lo stato di agitazione del comparto sanità, adducendo tra i motivi anche una presunta perdita di reddito del personale causa la mancata erogazione delle fasce economiche. “Quello della Uil è un metodo becero di fare sindacato a pochi giorni dalle Rsu. Le cifre sparate dalla Uil – affermano i rappresentanti di Cisl, Cgil, Nursind e Fials – sono fuori dalla realtà e volte solo ad illudere i lavoratori”.
“Lo hanno ricordato oggi dai sindacati, mostrando quanto riporta il Piano attuativo (Pa) dell’Azienda sanitaria Universitaria Friuli Centrale sulla situazione del personale: la dotazione al 31 dicembre 2021, al netto delle assunzioni Covid, ha subito un calo evidente rispetto al 2018, attestandosi a complessive meno 369 unità, di cui meno 286 del comparto e meno 83 della dirigenza”. Lo sottolinea, in una nota, la consigliera regionale dei Cittadini, Simona Liguori. “Il quadro non fa che confermare – prosegue la consigliera – quanto denunciato dal sindacato dei medici Cimo sulla situazione degli ortopedici dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, per cui da una parte ci sono lunghe liste d’attesa, con persone che non vengono chiamate per eseguire un intervento da più di due anni, dall’altra la significativa carenza di ortopedici”.
“Sono seriamente preoccupata – continua Liguori – per ciò che ci viene rappresentato: evitare l’emorragia di personale e rendere attrattivo l’ospedale di Udine è un dovere da parte di chi governa il Friuli Venezia Giulia”.
La consigliera regionale dei Cittadini ha chiesto pertanto la convocazione di una seduta della III Commissione per ascoltare – in merito alla situazione del personale in AsuFc – i sindacati della dirigenza medica, sanitaria e del comparto, e condividere proposte di soluzioni.
“Nel dibattito per le elezioni delle Rsu, della più grande azienda del Friuli, ovvero l’Azienda sanitaria universitaria del Friuli Centrale, emerge un tema sul quale tutti i sindacati concordano. Negli ultimi tre anni sono stati persi quasi 400 professionisti in AsuFc. È inaccettabile che l’Assessorato regionale e i vertici dell’azienda non corrano ai ripari”, commenta il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell.
“Quando l’Assessore Riccardi è incalzato dalle opposizioni in Consiglio regionale, dichiara che non riescono a trovare personale. Ma forse dovrebbero interrogarsi su quali siano i difetti gestionali che non rendono attraenti dei posti di lavoro in un’azienda che aveva, fin in un recente passato, grande attrattività. Questa carenza di personale rende molto più difficile garantire prontamente i servizi e ciò provoca gli allungamenti delle liste di attesa. Il motivo è che la dirigenza di AsuFc non ha progettualità autentica. Invece di addossare le responsabilità agli altri o al fato, i vertici della sanità regionale dovrebbero imparare a fare autocritica e non guardare solo a risparmiare, a esternalizzare e poi rivolgersi al privato”, conclude Honsell.
La replica della Uil Fpl Fvg. “Becero, ovvero chi offende per ignoranza e trivialità, lo siamo allora noi o chi attacca in maniera così volgare un’organizzazione sindacale che fa il suo mestiere, cioè tutelare i lavoratori?”, si legge nella nota. “Operazione verità… ma quale verità? Abbiamo sentito tanto questo termine (da parte dei politici e dei populisti), ma ora serve solo a mistificare la realtà e a propinare altre spudorate menzogne. E’ solo la verità di quelli che si sono visti smascherati dall’attivismo della Uil Fpl nel tutelare le giuste esigenze dei lavoratori e il rispetto del contratto, fino a oggi calpestato. Fino a ieri, fratelli coltelli, oggi uniti per paura della verità, domani si vedrà… dopo tutto domani è un altro giorno”.
“Il frontismo sindacale contro la Uil Fpl non fa che rafforzare la nostra posizione”, prosegue la nota del segretario Stefano Bressan. “Solo menzogne e confusione su quanto abbiamo detto per difendere i dipendenti, ma che 6,92 milioni quale costo per le fasce, nulla di più ingannevole, ma da che gola profonda interna provengono queste cifre? Conosciamo sia il mandante sia l’esecutore, visto che hanno lasciato le loro impronte digitali… per noi il 6,92 bisogna leggerli come 6, 9 e 2 i numeri che i dipendenti a fascia 0 dovranno giocare al lotto per recuperare quanto perso in questi anni. E magari, come successo per gli incarichi di funzione, c’è qualche sindacalista frontista che, nel 2019, ha magari già ricevuto le fasce, piatto ricco mi ci ficco!”.
“Ricordiamo inoltre che è becero chi dice che noi promettiamo la luna, ma poi si dimentica di ricordare che il fondo premialità e fasce è di 15 milioni e 200mila euro o siamo dei beceri perché cerchiamo di dire basta con le vecchie congreghe sindacali, di finirla con gli incarichi fiduciari, con i buoni pasto non dati ai turnisti? Quello che abbiamo visto in questi giorni ci sconvolge, non abbiamo mai visto organizzazioni sindacali che così rapidamente accorrano in soccorso del traballante direttore generale e della sua combriccola di Dirigenti del personale, abituati a gestire l’azienda come se fosse una ferriera, in disprezzo di tutti i sacrifici di tutti i lavoratori in particolare dei turnisti che aspettano ancora il buono pasto. Quindi i lavoratori sapranno scegliere chi tutela veramente i loro interessi e non chi scatta sull’attenti al primo fischio del potere datoriale”, si legge ancora nella nota Uil Fpl.
“Il vento del cambiamento che sta soffiando su AsuFc preoccupa queste vecchie consorterie sindacali che si coalizzano per paura di perdere quei piccoli privilegi che la Direzione gli concede per tenerli a bada. Il vecchio che si arrocca ai privilegi per pochi. E chi semina vento raccoglie tempesta… E la tempesta siamo noi!”, conclude la replica di Bressan.