E’ definito il fenomeno del ‘drop out’, ovvero l’abbandono di ogni pratica sportiva da parte dei ragazzi, e preoccupa notevolmente i pediatri per le conseguenze che l’eccesso di sedentarietà – che in Italia registra un tasso triplo rispetto agli altri paesi Ue – può determinare sui più giovani. Proprio ‘Il bambino, l’attività motoria e lo sport‘ è il tema dell’edizione 2013 degli Stati Generali della Pediatria, organizzati dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) in concomitanza con la Giornata Mondiale del Bambino e dell’Adolescente che si celebra il 20 novembre.
L’iniziativa è articolata in un evento nazionale che si svolgerà a Roma in Campidoglio e in numerosi eventi locali, organizzati dalle sezioni regionali SIP, ai quali prenderanno parte rappresentanti del mondo delle istituzioni, della scuola, dei media, dello sport. Un confronto a tutto campo per richiamare l’attenzione sulla necessità di contrastare la sedentarietà sin dalle prime età della vita. A preoccupare i pediatri è in particolar modo proprio il fenomeno del ‘drop out’, ovvero l’abbandono della pratica sportiva che si verifica tra i 15 e i 17 anni, e in maniera ancora più marcata tra i 18 e i 19 anni. Un fenomeno, rileva la Sip, che assume dimensioni importanti soprattutto tra le ragazze.
Così, con un tasso di sedentarietà triplo rispetto alla media degli altri Paesi europei, gli adolescenti italiani trascorrono gran parte del loro tempo seduti, complice anche il tempo passato davanti a pc, smartphone e tablet. I rischi sono alti in termini di importanti patologie croniche che possono insorgere in età adulta. “Occorre cambiare stili di vita – spiega il presidente SIP Giovanni Corsello -. L’attività motoria e quella fisica, non necessariamente svolta a livello agonistico, devono essere percepite nella nostra società come un investimento per la salute delle generazioni future: questo è il messaggio che lanceremo agli Stati Generali della Pediatria”.