Migranti, badanti e lavoratori stranieri, corregionali in rientro dalle vacanze dall’estero, frequentatori di discoteche. Sono queste le quattro categorie sulle quali si concentra l’attenzione, visto il trend dei contagi da Coronavirus in Friuli Venezia Giulia. Sono 36 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore, un numero più che doppio rispetto al giorno precedente.
“Si tratta certamente di un dato importante, che come tale va considerato”, commenta il vicepresidente della Regione e assessore alla Salute Riccardo Riccardi. “Analizzando gli ultimi contagi riscontrati, dieci riguardano migranti: nove a Trieste e uno a Udine. Un’altra quota consistente riguarda il Friuli occidentale, in particolare cittadini originari di Romania, Bulgaria, Bosnia, Kosovo e Albania che lavorano nella Destra Tagliamento principalmente come badanti o braccianti agricoli. Tra i nuovi positivi ci sono poi cinque o sei corregionali rientrati dalle ferie trascorse all’estero, tra cui anche personale sanitario. Una quota più o meno uguale riguarda, infine, ragazzi che hanno contratto il Covid in discoteca”.
Complessivamente, quindi, sale a 17 il numero dei casi legati ai locali da ballo lignanesi, grazie al tracciamento dei contatti tra clienti e dipendenti, sommando i sei registrati giovedì e i sei che erano emersi nei giorni scorsi.
“Il trend – prosegue Riccardi – è in aumento ed è fondamentale tenere alte le antenne. Personalmente non posso pensare che le scuole non riapriranno, sarebbe un fallimento di tutti”.
Quanto al Presidente della Campania De Luca, che su Facebook ha annunciato che a fine agosto valuterà se chiedere al Governo di ripristinare la limitazione della mobilità tra regioni, Riccardi afferma che questi gli sembrano ragionamenti prematuri, che comunque non sono stati fatti in Friuli Venezia Giulia.
Il vicepresidente segnala, invece, un dato importante: “Scende da tre a due il numero di ricoverati nelle terapie intensive. E, in generale, rimane bassa l’ospedalizzazione”.