“Come diventare una comunità amica della demenza”: domani 17 aprile ore 20.30 presso l’ASP Fondazione E. Muner De Giudici a Lovaria, Pradamano (via della Libertà, 19), tavola rotonda aperta ad associazioni, esercenti e a tutti i cittadini interessati a condividere i passi da compiere per diventare una comunità amica della demenza. Intervengono Tarcisio Mizzau, Vicepresidente ASP Fondazione E. Muner De Giudici, Andrea Zorzini, Assessore alle Politiche sociali del Comune di Pradamano, Cinzia Pittia, Assistente sociale UTI Friuli Centrale, Donatella Basso, Psicologa psicoterapeuta, Valeria Bigot, Animatrice di comunità.
L’incontro rientra nel progetto “La comunità per il sostegno alla fragilità, al declino cognitivo e al lavoro di cura”, promosso da Codess FVG Cooperativa Sociale Onlus, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine e il Servizio Sociale dei Comuni dell’UTI del Friuli Centrale e sostenuto dalla Fondazione Friuli nell’ambito del “Bando Welfare 2018.
L’appuntamento è l’occasione per informare e sensibilizzare i cittadini e le associazioni sul tema, ascoltare i bisogni del territorio e valorizzare le risorse presenti per la costruzione di una comunità amica della demenza, inclusiva nei confronti delle persone più fragili, ispirata alle Dementia Friendly Community promosse in Gran Bretagna dalla Alzheimer’s Society e a esperienze già realizzate in Italia come quella di Abbiategrasso (Milano).
Oltre agli incontri per la comunità, il progetto, realizzato nei comuni di Udine, Pradamano e Pozzuolo del Friuli, promuoverà gruppi di auto-aiuto per familiari e caregiver, per alleviarne l’isolamento e i carichi di cura e fornire strumenti utili per assistere i propri cari. Nei comuni coinvolti sono attivi gruppi ABC di sostegno alle famiglie, perché possano valorizzare le loro risorse e condividerle con altre famiglie. Guidati da uno psicoterapeuta specializzato, gli incontri sono basati sull’Approccio Capacitante e hanno lo scopo di aiutare i partecipanti a uscire dal tunnel dell’impotenza e diventare curanti esperti nell’uso della parola, favorendo la felicità possibile: quella di chi cura e quella di chi è curato.
La partecipazione ai gruppi è libera e gratuita.