Nell’ultima settimana (7-13 ottobre), il Friuli Venezia Giulia ha registrato un incremento percentuale dei contagi da Coronavirus del 13,1%, mentre nelle ultime due settimane si rileva un’incidenza di 80 casi positivi per 100.000 abitanti. Lo rileva l’ultimo focus della Fondazione Gimbe, che ha studiato, nei vari territori, l’andamento dell’epidemia.
I dati, è bene precisarlo, non tengono conto del picco registrato mercoledì 14 ottobre (182 nuovi positivi), con la curva che è poi leggermente scesa nella giornata di giovedì 15 (136 nuovi casi e due decessi) e di venerdì 16 (165 positivi e un’anziana deceduta).
Il dato Fvg, assieme a quello della Valle d’Aosta (13,2%), è il più alto tra le regioni del Nord Italia, con la Liguria al 12,4%, il Veneto all’11,3%, il Piemonte all’8,1% e la Lombardia al 5,6% che, assieme all’Emilia Romagna, al 5,8%, e alle Marche (6,2%) si attesta nella fascia più bassa in termini di incremento percentuale dei contagi.
I numeri ‘record’ si registrano in Umbria (30,9%) e in Campania (30,8%), seguite da Sardegna (20,9%) e Toscana (19,6%).
Il Fvg è in linea con i dati della Calabria (13,2%), della Basilicata (13,6%) e dell’Abruzzo (14,3%), mentre sono di poco superiori le percentuali sull’aumento dei contagi del Lazio (15,7%), del Molise (16,4%) e della Puglia (16,9%).
Analizzando i dati per provincia, è nell’Isontino (dove i contagi, fin dall’inizio della pandemia, sono sempre stati i più contenuti) che si registra l’aumento percentuale più significativo, con un incremento prossimo al 20% e un’incidenza di quasi 120 casi ogni centomila abitanti.
Si attesta in ‘zona gialla’ Trieste, con un aumento inferiore al 13%, ma quasi 120 casi ogni 100mila abitanti. Segue la provincia di Udine, con un incremento di poco inferiore al 15%, ma con 70 casi ogni 100mila residenti. Unica provincia in ‘zona verde’ è Pordenone, con un incremento inferiore al 10% e un’incidenza di meno di 60 casi ogni mille abitanti.