In generale, il colpo d’occhio fotografa una situazione in miglioramento, con diverse zone che presentano tonalità molto tenui. E salgono a dieci (erano otto una settimana fa) i Comuni immacolati, ovvero Covid-free: si tratta di Andreis, Barcis, Cimolais, Drenchia, Erto e Casso, Frisanco, Grimacco, Precenicco, Tramonti di Sopra e Sauris.
Per contro, quelli più colpiti si concentrano nell’area montana. Se a fine marzo il non invidiabile primato di Comune con l’incidenza più alta era toccato a Paluzza, con 27,8 casi ogni mille abitanti, oggi a far segnare la prevalenza maggiore è Preone, con 30,1 casi ogni mille abitanti, pari a otto positivi e quattro persone in quarantena. Seguono, tutti con incidenza sopra al 2 per cento, Ravascletto con 25 casi (14 positivi, nove in quarantena e un decesso), Paluzza con 21,1 (50 positivi, 27 i quarantena e 64 morti) e Clauzetto con 20,5 (otto positivi, 11 in quarantena e cinque decessi); chiude la carrellata dei territori blu Nimis, che si ferma, però, a 18,4 casi (51 positivi, 24 in quarantena e 14 decessi).
Tra le città, invece, c’è un passaggio di testimone in vetta alla classifica: Trieste supera Gorizia, a conferma del fatto che l’area giuliana è, in questi giorni, quella più duramente colpita. Il capoluogo regionale registra 7,3 casi ogni mille abitanti (comunque in diminuzione rispetto agli 8,5 casi di sette giorni fa), pari a 1.476 attualmente positivi, 736 persone in quarantena e 644 vittime.
In miglioramento anche gli altri centri: Gorizia scende da 9,7 a 6,6 casi ogni centomila abitanti (233 positivi, 122 in quarantena e 69 decessi); Udine cala da 9,3 a 5,6 casi ogni centomila residenti, con 555 positivi, 429 persone in quarantena e 346 vittime. A chiudere la graduatoria, come avviene ormai da diverse settimane, è Pordenone che migliora da 3,6 a 3,4 casi, pari a 173 positivi, 175 quarantene e 98 morti.