Come si sta muovendo l’emergenza Covid in Fvg? Il punto nella conferenza stampa (qui il live) del Presidente Massimiliano Fedriga e del suo vice Riccardo Riccardi.
A prendere la parola per primo il vicepresidente Riccardi, che ha presentato i dati (al 22 novembre, con qualche aggiornamento al 25 novembre). “Alcuni dati stanno andando un po’ meglio. L’Rt al momento si attesta all’1,09. Facendo un confronto tra la prima e la seconda ondata, il primo dato che emerge è la differenza di richiesta di ospedalizzazioni. Il picco di posti letto in primavera è stato raggiunto il 29 marzo con 236 ricoveri, mentre a ieri siamo a 620, con un andamento della curva ancora verticale. Stiamo andando verso il picco (previsto per il 10 dicembre), ma non siamo ancora in fase decrescente”.
In entrambi i parametri – ricoveri e terapia intensiva – il Fvg ha superato la soglia critica di occupazione, con un dato al 46,5% sui ricoveri e al 31,5 delle terapie intensive, “numeri che ci collocano comunque in coda alla classifica a livello nazionale”.
Un altro numero per fotografare la situazione è quello dei casi positivi su 100mila abitanti, che in Fvg si attesta a 669,5, mentre la media nazionale è di 700. “Resta il nodo dei tracciamenti, che purtroppo è un problema a livello nazionale”, spiega ancora Riccardi, che poi si è concentrato ancora sulle differenze tra fase uno e due a livello di residenze per anziani, “ancora duramente colpite. Nella prima fase abbiamo fatto 9.500 tamponi, a oggi siamo a 48.000”.
Un altro dato è che se nella prima fase Trieste era stata la più colpita, oggi registriamo un raddoppio dei casi a Udine e un aumento importante a Pordenone e a Gorizia.
Parola, quindi, al governatore Fedriga, che dà alcuni importanti annunci. “Partiamo dal ‘protocollo Trieste’, ovvero dall’uso del cortisone validato dal team del professor Confalonieri, oggi standard riconosciuto dall’Oms e utilizzato anche per curare il premier britannico Johnson”.
“Dobbiamo, quindi, dire grazie alla nostra sanità. C’è poi un nuovo studio per il quale l’Università di Trieste ha chiesto l’approvazione all’Aifa. Si tratta di utilizzare un antiparassitario, già noto, che potrebbe fungere da profilassi per i pazienti non-Covid. Sarà testato sugli ospiti delle case di riposo, quindi la fascia più fragile della popolazione, nella speranza che possa aiutare a proteggerli dal contagio”.
Poi un altro annuncio che potrebbe completamente modificare il tracciamento dei casi: “A Udine – spiega Fedriga – sono già stati testati i primi prelievi di campioni per test Rna, ovvero i tamponi classici, tramite la saliva. Un’azienda friulana, la Biofarma, ha portato avanti questa iniziativa, testata dai laboratori AsuFc. Da oggi li sperimenteremo – accanto al test rapido – nel tracciamento in corso a Paularo. I risultati raccolti finora sono superiori alle aspettative e hanno dimostrato di essere del 10% più sensibili dei test naso-faringei”.
A tal riguardo lo stesso governatore ha sottolineato che una prima sperimentazione, guidata dal professor Francesco Curcio dell’Ospedale di Udine, applicata su 95 positivi ha registrato un allineamento dell’esito al 100 per cento, con margini di precisione ancora maggiori rispetto all’attuale sistema di prelievo.
In riferimento all’andamento dei dati, Fedriga ha precisato che il calo di positività registrato nell’ultima settimana rispetto a quella precedente non influisce direttamente sull’indice Rt per la definizione delle misure restrittive, Fedriga ha manifestato un prudente ottimismo sull’eventuale cambiamento per il Friuli Venezia Giulia da zona arancione a zona gialla.
“Se dal 4 dicembre saremo in zona gialla, non vuol dire liberi tutti, anzi. Servirà ancora maggior attenzione perché le occasioni di ritrovo potranno aumentare. Non siamo fuori dal pericolo, anche se la curva inizia a scendere. Non escludo ordinanze con misure puntuali per prevenire la diffusione del contagio, cercando il minimo impatto sull’economia”.
“Sulla riapertura delle scuole bisogna essere molto cauti. Tutti vogliamo che i ragazzi torni in classe, ma la linea condivisa con le altre regioni è di ripartire in presenza a gennaio”, ha poi detto Fedriga.
“Credo sia sbagliato semplificare dicendo che i casi attuali sono colpa di questa estate e di alcune categorie che hanno riaperto. Ma è certo che bisognerà prestare molta attenzione ai viaggi all’estero, specie nei Paesi dove le misure di restrizione sono più basse. Al Governo chiederemo quindi grande attenzione”.
Sulle messe di Natale, “non credo sia un problema di orario delle celebrazioni, ma di possibile assembramento. E questo andrà assolutamente evitato“, ha poi detto Fedriga.
In merito alle assunzioni in sanità, poi, Riccardi ha specificato che “in base alle normative attuali, le nostre capacità sono limitate. Stiamo cercando di implementare il personale, anche con contratti a tempo, come appunto previsto. Ma chiederemo anche di rivedere le modalità di assunzione”.
Relativamente agli ‘alberghi Covid’, poi, Riccardi ha precisato che “la Protezione civile ha individuato tre strutture per l’isolamento delle persone negative, ovvero il Best Western a Pordenone, l’hotel Continental a Udine e un’associazione temporanea di tre alberghi a Trieste (Italia, Colombia e Teresia). Relativamente al bando di gara per l’accoglienza di ospiti positivi, a Pordenone la gara è andata deserta; quindi ora stiamo riformulando la procedura attraverso la trattativa privata al fine di individuare una struttura. Nel caso in cui anche questo secondo tentativo andasse deserto, la palla passerebbe in mano al commissario Arcuri il quale, in base ai suoi attuali poteri, potrà agire direttamente eventualmente requisendo una struttura idonea allo scopo. A Udine sono stati attivati 24 posti nel centro diocesano di Castellerio (il primo paziente entrerà oggi), mentre per l’area triestina è stato individuato il Park Hotel a Muggia”.