Il Veneto sperimenta il test fai da te per scoprire se si è stati contagiati dal Coronavirus. Lo ha annunciato, nella consueta conferenza stampa quotidiana, il governatore Luca Zaia che, in diretta Facebook, ha sperimentato personalmente il kit – con la ‘saponetta’, la provetta con il reagente e il tamponcino, da inserire nelle fosse nasali, con cinque piccoli movimenti – risultando, dopo circa un minuto e mezzo, negativo.
“La sperimentazione parte da oggi su 5.000 campioni in doppio con il tampone molecolare classico, per dimostrare la validità”.
“Avete visto ieri che il professor Guerra dell’Oms ha detto di aver già visto i primi test ‘fai da te’ che saranno distribuiti in farmacia. Quando lo dicevamo noi ci davano degli sprovveduti. Adesso che lo dice l’Organizzazione mondiale della sanità, qualcuno ci prende sul serio…”, ha aggiunto Zaia.
A illustrare le caratteristiche tecniche del kit il dottor Roberto Rigoli, coordinatore delle 14 microbiologie venete e vicepresidente dei microbiologi italiani, a cui è stata affidata la gestione del progetto. Il procedimento potrebbe rappresentare una rivoluzione nei processi di screening. “Si tratta di un test che cambierà la vita degli operatori sanitari, ma anche dei cittadini” ha detto Rigoli.
“L’Iss ha una specifica sezione per la validazione dei test rapidi. Vengono valutati molti parametri, non solo la sensibilità del test, ma anche la chiarezza nell’esecuzione. Finora i kit hanno mostrato una grande affidabilità, oltre al 90% di sensibilità e specificità”. Il costo? Sarà di meno di 3 euro, ha poi spiegato il microbiologo.
Il test di autodiagnosi inizia quindi il percorso di validazione scientifica; qualora i risultati in parallelo con i tamponi molecolari ne dimostrassero l’efficacia, sarà avanzata richiesta di riconoscimento all’Istituto superiore di sanità.