Sono 570 all’anno gli interventi al seno eseguiti dall’équipe di chirurgia oncologica al Cro di Aviano. Il reparto, diretto da Samuele Massarut, conferma il trand in linea con gli anni scorsi e che conferma il primato dell’Istituto in Friuli Venezia Giulia.
Il Piano Nazionale Esiti è entrato in vigore otto anni fa e prevede . Nel 2016 erano 498 gli interventi contabilizzati nel 2016, contro i 570 del 2017, con circa il 53% proveniente da fuori regione. Numero importanti per il Cro che fa ricorso alle tecnologie più avanzate per curare e fare diagnosi.
Il Cro ha anche attivato il Numero Rosa per i medici di medicina generale per effettuare una visita senologica urgente entro le 48 ore, ma anche altri servizi dedicati ai pazienti.
Al secondo posto nella graduatoria regionale del 2016 del Pne c’è Udine, con 415 interventi. Trieste con 280, Pordenone con 150 e Gorizia 102.
Metodologia
Il Programma Nazionale Esiti (PNE) è sviluppato da AGENAS per conto del Ministero della Salute e fornisce a livello nazionale valutazioni comparative di efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario.
Gli ambiti di valutazione sono, per quanto riguarda la funzione di produzione, le singole aziende ospedaliere/stabilimenti ospedalieri e, per quanto riguarda la funzione di tutela o committenza, le aziende sanitarie locali/province.
Gli indicatori sono discussi nell’ambito del Comitato PNE, composto dai rappresentanti di Regioni, Province Autonome, Ministero della Salute e istituzioni scientifiche.
Progettazione, gestione, definizione degli indicatori, analisi dei dati e gestione del sito web sono svolte dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR della Regione Lazio, in qualità di centro operativo PNE di AGENAS.
Le misure di PNE sono strumenti di valutazione a supporto di programmi di auditing clinico e organizzativo finalizzati al miglioramento dell’efficacia e dell’equità nel SSN. PNE non produce classifiche, graduatorie o pagelle.
I risultati dell’edizione 2017 di PNE sui dati aggiornati al 2016, analizzando 166 indicatori (67 di esito/processo, 70 volumi di attività e 29 indicatori di ospedalizzazione) confermano il trend di progressivo miglioramento della qualità dell’assistenza nel nostro Paese, già evidenziato negli anni passati.
Il miglioramento di tutti i principali indicatori, anche quando di portata ridotta, assume particolare rilievo in un contesto dove sono ancora evidenti gli effetti della recessione che ha colpito l’Europa nel 2007, quando i differenziali sociali di esposizione a fattori di rischio e quindi di salute tendono ad aumentare e ad avere conseguenze sia in termini di ricorso ai servizi sia in termini di mortalità.