Il ‘Da Vinci’ è un innovativo sistema di chirurgia robotica messo a punto dalla società americana Intuitive Surgical. Approvato dalla Food and Drug Administration (Fda) nel 2000, è stato progettato per facilitare l’intervento chirurgico complesso, utilizzando un approccio mini-invasivo. E’ controllato dal medico grazie a una consolle che non deve essere espressamente nella stanza, ma può trovarsi in qualsiasi altro luogo. Questo consente, quindi, di realizzare interventi a distanza, utilizzando una semplice connessione a internet. Grazie a un investimento di circa 5 milioni di euro, la Casa di cura Giovanni XXIII di Monastier (Treviso) si è dotata di questo straordinario macchinario, affidato alla sapiente ‘guida’ dell’unità di Chirurgia laparoscopica e robotica, diretta dal professor Annibale D’Annibale, uno dei massimi esperti, non solo in Italia, degli interventi mediante robot.
I PRIMI APPROCCI. “La tecnica mini-invasiva”, ci spiega il chirurgo, “ha rivoluzionato da 20 anni a questa parte il mondo della chirurgia generale, soprattutto nella pratica della chirurgia gastrointestinale. Nonostante qualche resistenza, questa tecnica è diventata la prima scelta per una moltitudine di interventi chirurgici, come la colecistectomia, il by-pass gastrico e la fundoplicatio nelle sue varianti. La sua diffusione è legata ai vantaggi che la laparoscopia ha introdotto nelle varie procedure sia per il chirurgo sia per il paziente: ridotto dolore e diminuita degenza post-operatoria, veloce ripresa delle abitudini quotidiane, ridotta incidenza di complicanze e laparoceli, aumentata cosmesi e maggiore visibilità da parte del chirurgo in spazi stretti (pelvi), grazie alla magnificazione ottica, con possibilità di risparmiare strutture nervose e/o vascolari, la cui sezione porterebbe ad alterazioni fisiopatologiche importanti”.
“Dagli anni ’80, la chirurgia robotica è stata progressivamente utilizzata per patologie maggiori e sempre più complesse anche se, finora, è limitata a pochi centri altamente specializzati. Il robot Da Vinci consente una visione tridimensionale di alta qualità (HD) per mezzo di due camere a tre chips montate su un endoscopio 3D. Le singole telecamere catturano le immagini e le riproducono su due monitor, uno destinato all’occhio destro e uno al sinistro del medico. L’effetto è quello riprodotto dalla visione di un ‘binocolo’ e, quindi, tridimensionale più reale. Tale sistema è ancora un unicum sul mercato, pur esistendo possibilità di visione 3D virtuali mutuate dalle tv”.
APPLICAZIONI PRATICHE. “Tra i settori nei quali la robotica evidenza i maggiori vantaggi, spicca l’intervento sulle patologie colon-rettali: interferisce in misura molto ridotta sulla potenza sessuale e sulla continenza urinaria, rispetto alle resezione del retto in laparoscopica o con chirurgia tradizionale. Ridotte sequele si erano già evidenziate anche dopo la prostatectomia robotica per cancro. Il trattamento dei tumori gastrici, poi, vede questo strumento come un mezzo per migliorare l’asportazione dei linfonodi, garantendo una radicalità oncologica simile alla tecnica tradizionale, ma con tutti i vantaggi della mini-invasività”, conclude D’Annibale.